Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

martedì 31 maggio 2011

L'alternanza come arma

Sembra dunque che dovremo “pregare il buon Dio” perché ci protegga dalle catastrofi che, a dire di qualcuno, i risultati delle urne produrranno. Che paura! Ma in realtà, questo voto non è stato l’espressione di una delusione diffusa? Da parte sia di strati popolari, sia borghesi, che evidentemente si sono stufati di sentir promettere cambiamenti miracolosi, trovandosi poi di fronte a mere enunciazioni, a rinvii e a manovre ossessive per tutelare interessi particolarissimi, anche e soprattutto processuali, che con il bene del Paese avevano poco a che fare?
Non si è avuta l’impressione che la riconferma fosse stata chiesta, da alcune parti, soprattutto per continuare a spartirsi poltrone e affari, per tutelare interessi non sempre trasparenti? Per gestire tutto come prima, infischiandosene dei numerosi errori, anche se (a parole) tardivamente riconosciuti?
In fondo, la sostanza della democrazia è tutta qui: se mi hai deluso, se non hai mantenuto gli impegni, ti rimando a casa. Da cittadino, non posso pretendere l’assoluta perfezione degli amministratori, ma un minimo di onestà e di qualità sì. E ho un’arma, quella dell’alternanza di governo, che è la forma meno inefficace di controllo e insieme, per un politico, il migliore stimolo a cambiare registro, in meglio qualora ne sia capace.
Un’arma pacifica che i cittadini dovrebbero sempre preferire all’acquiescenza, al sonno, all’indifferenza, alle morte ideologie, valutando i candidati più che le alleanze. Nel loro esclusivo interesse.

lunedì 30 maggio 2011

CoCoCo30 - Intervento sulla Relazione della commissione sulla Ca' d'Industria

Ho trovato personalmente condivisibile la relazione della commissione, frutto di un impegno tangibile, lavoro ampio e documentato che perciò condivido. Come condivido la censura all'operato del consiglio d'amministrazione che data all'aprile 2010 - di cui da tempo abbiamo chiesto la rimozione senza tentennamenti (e quindi è inutile farne una polemica politica del tutto sterile).
Venendo in particolare ad un punto specifico, in riferimento anche al punto 6 della relazione, posso circostanziare ulteriormente la descrizione fornita sui punti critici segnalati dagli ospiti e dai familiari delle strutture grazie alla testimonianza diretta di cittadini interessati a riguardo della sede delle “Camelie”.
Si tratta di episodi riferiti direttamente da parenti che visitano ed assistono i loro cari, soprattutto su problemi del servizio di alimentazione destinato alle persone non autosufficienti e su specifici fatti recenti, riferiti alle ultime settimane:
- per una decina di giorni, sino a questo fine settimana, non sono più stati disponibili prodotti omogeneizzati (un problema paragonabile a quello di un reparto neonatale privo di latte in polvere), e questi sono stati portati da casa dai parenti dei ricoverati;
- in certi giorni le porzioni appaiono assolutamente inadeguate (ad esempio, lunedì 23 maggio);
da due anni, alla sera, il secondo piatto è costituito da prosciutto cotto frullato – possibile che non si riesca a variare?
- di recente la platessa compare con impressionante continuità, in pratica un giorno sì e l'altro no;
- si evidenzia un'assistenza al pasto per le persone costrette a letto caratterizzata da presenza scarsa di operatori e conseguentemente da tempi lunghi, così da costringere a consumare pasti anche freddi, pur con lodevoli eccezioni dipendenti da una maggiore sensibilità di alcuni operatori;
- nel giardinetto, le piastre della pavimentazione sono sconnesse e procurano a chi transita in sedia a rotelle scossoni fastidiosi, ma anche dolorosi per talune patologie
Con ciò non si vuole assolutamente denigrare la struttura, o l'impegno di tanti operatori, quanto segnalare l'evidente permanenza di spazi di miglioramento; si tratta indubbiamente di problemi organizzativi, piccoli o meno, che naturalmente si possono ritrovare anche in altre strutture.
Tuttavia è il confronto con gli oneri che fa di queste, ed altre, carenze organizzative un problema di oggettiva rilevanza:
- con questo onere di spesa, cui si aggiunge oltretutto un significativo aumento delle rette in questi anni, come possono essere i pasti – anche solo in modo occasionale - così evidentemente carenti?
- si pagano oltre un centinaio di pasti in più di quelli che effettivamente si consumano e poi le razioni sono non di rado giudicate insufficienti dagli ospiti?
- è in questo modo che si accumula un probabile buco di bilancio per circa 700.000 euro, di cui hanno parlato gli organi di stampa?
- perché i turni di lavoro non presentano per alcune mansioni un numero adeguato di lavoratori, dato che questo finisce per influire sulla qualità del servizio?
- e le domande rimaste del tutto senza risposta – che si trovano a pag. 41 della relazione?
1. La ditta FMS aggiudicatrice dell’appalto, aveva mai fatto prima dell’aggiudicazione ristorazione o catering?
2. Le referenze e le qualità prospettate nell’offerta tecnica da FMS, sono direttamente possedute da FMS o da altra società?
3. In merito al gruppo FMS - Serist, è stata verificata in sede di commissione di gara l’effettiva esistenza del “gruppo”?
4. Dato che FMS per i due terzi risulta di intestazione fiduciaria, la Fondazione ha mai chiesto di conoscere la identità dei titolari di queste quote?
5. Nel contratto d’appalto è previsto un prezzo minimo garantito per quanto riguarda il numero delle giornate alimentari: cosa avviene se le giornate sono inferiori? Ovvero, se i pasti consumati sono superiori?
6. Tenuto conto che la durata dell’appalto è decennale, risponde a verità il fatto che sia riconosciuta a FMS la possibilità di poter recedere liberamente, sulla base di una semplice comunicazione, prima della scadenza? La stessa facoltà è stata riconosciuta anche a Cà d’Industria?
Chiedo quindi con urgenza che il presidente di Ca' d'Industria si presenti all'intero consiglio comunale per rendere ragione sia dei tanti punti inevasi, sia della voragine di bilancio che si è determinata. Oppure, se non lo ritiene opportuno, ha un'alternativa: con un briciolo di residua coerenza, di fronte a questi risultati di gestione, può dimettersi.

CoCoCo29 - Comportamenti in aula e vandalismo sulla targa dedicata a Falcone

“Senza un giornale non si tiene unita una comunità”: sono parole di un grande scrittore, avvocato e giornalista, e insieme del più grande politico che il XX secolo abbia conosciuto, il Mahatma Gandhi. Ci ricordano insieme l'importanza e la delicatezza di una professione indispensabile allo sviluppo della collettività, naturalmente in proporzione alla coerenza deontologica che vi si esercita: non è un caso, che la censura sull'informazione sia ritenuta incompatibile con gli ordinamenti democratici in tutti i paesi avanzati.
Tanti, ormai troppi episodi di intolleranza si sono verificati di recente nell'aula del Consiglio Comunale, sia tra i consiglieri, sia nei confronti della stampa. Non si può più rinviare una seria riflessione sui comportamenti che ciascuno assume, ricordando che il rispetto delle persone e delle istituzioni non può mai venire meno per effetto del dissenso sulle posizioni di merito e sui giudizi politici. Questa non è una componente accessoria dell'impegno che ci siamo assunti con il nostro mandato rappresentativo, ma un obbligo morale fondamentale. Offendere la dignità delle persone – quali che siano i motivi – comporta inevitabilmente un'offesa dell'istituzione, ed altresì una diminuzione della nostra stessa dignità, che va stigmatizzata ora, di fronte a una serie di fatti incresciosi, e che va evitata in futuro con il massimo impegno.
Fermiamoci, finché siamo in tempo. Tratteniamo le intemperanze e le manifestazioni plateali di insofferenza, consapevoli che questo dovrebbe essere il luogo in cui dare il meglio, e non il peggio di noi stessi. Cerchiamo magari minore visibilità, per concentrarci sull'essenziale: il molto lavoro da fare per evitare il declino della città. Non dico, purtroppo, per rilanciarla, poiché è evidente che non potrà essere questa amministrazione a farlo.
E a proposito del ferimento della dignità umana, il grave episodio avvenuto con lo sfregio della targa dedicata a Giovanni Falcone posta nei giardini a lago, lo scorso 23 maggio, ritengo meriti una presa di posizione ufficiale anche da parte del Consiglio Comunale, dopo quella di tante altre autorità che sono tempestivamente intervenute. Chiedo che possiamo esprimere il profondo dolore per l'accaduto, e insieme la totale condanna dell'episodio ignobile, con questo mio intervento o anche in altre forme, se Lei presidente lo ritenesse opportuno, in modo tale da ricordare, assieme a quello di Giovanni Falcone, anche il sacrificio di tanti magistrati che hanno dato la vita per difendere lo stato dall'aggressione della criminalità.

giovedì 19 maggio 2011

CoCoCo28 - “Io speriamo che me la cavo”

Intendo formulare una breve riflessione sul fatto che nella discussione del bilancio non sia stato approvato neppure un ordine del giorno fra quelli proposti in tema di finalizzazione dei proventi dell'edilizia residenziale comunale alla manutenzione degli edifici stessi. Sono stati respinti senza che sia stata avanzata neppure una ragione, un'obiezione, un'alternativa programmatica, in modo da rendere comprensibile l'atteggiamento di questa – sia pur ridottissima – maggioranza.
Evidentemente la linea è già stabilita a priori: sono arrivati i tagli, perciò proviamo a cavarcela vendendo i beni di famiglia piano piano. “Io speriamo che me la cavo”, appunto. Quanto a quelli che seguiranno, non stiamo a preoccuparcene, si arrangeranno come potranno.
Non si tratta in questo caso di una politica liberale di dismissioni mirate, quanto del sintomo di un atteggiamento incapace di guardare al futuro, e perciò miope, ma anche che non fa nulla per togliersi di dosso le perplessità che inevitabilmente genera.
Miope: perché ciò che viene alienato, evidentemente, non tornerà indietro. È chiaro dove condurrebbe una politica del genere, se portata alle estreme conseguenze. Con quale coscienza la si persegue?
Non si pone in essere un'etica della convinzione, evidentemente. Se ci si basasse su ragioni ideali, di principio, non si potrebbe evitare di destinare i proventi di un'attività a forte componente sociale, com'è quella dell'edilizia gestita dal Comune, reinvestendoli nella manutenzione e in una migliore qualificazione del patrimonio stesso.
Né, tanto meno, si segue un'etica della responsabilità, in quanto non ci si preoccupa affatto di quanto lasciamo ai cittadini della Como di domani, o, più semplicemente, alla prossima amministrazione. E quando non ce ne sarà più, come si potrà andare avanti? E le conseguenze sulla possibilità per chi ha pochi mezzi di abitare decorosamente?
Ma si alimenta purtroppo anche una sgradevole sensazione, insistendo sulle alienazioni con la motivazione di finanziare una manutenzione le cui risorse potrebbero essere integralmente fornite dagli affitti attuali. Tanta insistenza sulle cessioni può far sorgere il dubbio che esse siano, in sé, un obiettivo. Cui prodest? A favore di chi tanta determinazione? Materia, forse, per un'inchiesta di giornalismo investigativo: dove vanno a finire alcune parti del patrimonio immobiliare già ceduto e da cedere?

martedì 17 maggio 2011

CoCoCo27 - OdG Destinazione canoni patrimonio comunale abitativo

Il seguente Ordine del Giorno è stato respinto con 18 voti favorevoli, 19 contrari. Peccato, un'occasione perduta...

Oggetto: Destinazione canoni patrimonio comunale abitativo

IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso
- che il Comune di Como possiede 792 alloggi, di cui 755 rientranti nell'Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) e 37 extra-ERP;
- che il ruolo principale di riscossione abitazioni, box e posti auto per l'anno 2010, al lordo delle morosità recentemente calcolate in euro 209.369, risulta pari ad euro 1.115.814;
- che nel contempo la manutenzione ordinaria del patrimonio abitativo ha comportato impegni, negli anni dal 2007 al 2010, da un minimo di euro 81.787 (2007) a un massimo di euro 188.105 (2009), e che la manutenzione straordinaria nello stesso periodo è ammontata a euro 993.900, pari ad una media inferiore a euro 250.000 annui;

Considerato
- che il reperimento di risorse da utilizzare per ristrutturazioni e manutenzione è stato invocato dalla Giunta a ragione fondamentale e necessaria per l'alienazione di una quota del patrimonio abitativo comunale;
- che le cifre riportate in premessa evidenziano invece che i canoni introitati sarebbero stati ampiamente sufficienti alla copertura di spese nella misura sinora realizzata;
- che le previsioni in ordine alle necessità impellenti di manutenzione e recupero inducono a reperire risorse in misura maggiore rispetto al recente passato, onde evitare situazioni di degrado;
- che appare incongruo destinare i canoni di unità abitative che hanno in massima parte una destinazione d'uso sociale ad impieghi di natura differente;

IMPEGNA
Il Sindaco e la Giunta della Comune a destinare alle attività di ristrutturazioni e manutenzione del patrimonio immobiliare in oggetto una quota non inferiore all'80% di quanto viene annualmente introitato con la riscossione dei canoni in oggetto.

I consiglieri
Andrea Luppi e altri

lunedì 16 maggio 2011

CoCoCo26 - Sprechi "indecenti e vergognosi"

Prendo la parola anzitutto per ricordare che le affissioni abusive della lega sui tabelloni per i Referendum in località Prestino, da me segnalate lo scorso Consiglio, sono ancora al loro posto. Con l’occasione chiedo se il Comune abbia intenzione di conteggiare a tempo il costo di questa pubblicità illegale, e farla pagare ai diretti interessati.
Infatti potremmo così recuperare i soldi necessari al pagamento delle possibili spese di ospitalità in albergo a Camerlata di una trentina di migranti in arrivo a Como nei prossimi giorni, contro la quale pare sia insorto il presidente leghista della Circoscrizione, dichiarando che «l’ipotesi dell’albergo a tre stelle è indecente e vergognosa».
Non sono d’accordo, e lo dico a nome di quella parte numerosa della cittadinanza che non si rassegna a rappresentare la nostra città come il luogo della grettezza, del rifiuto dell’accoglienza e della solidarietà in situazioni di emergenza. Sappiatelo, non tutti a Como siamo così! Non tutte le parti politiche speculano sulle paure, alimentandole a bella posta, creando allarmismi risibili di fronte a meri problemi logistici. Non tutti sono irresponsabili al punto da presentarli come invasioni, la cui soluzione si cerca di rinviare il più a lungo possibile, per ottenere la massima risonanza facendo cagnara, mobilitazioni e raccolte di firme sul nulla, mentre i veri problemi del territorio sono ignorati o affrontati malamente.
A proposito di soldi da non sprecare in modo, questo sì, indecente e vergognoso, viene infine da chiedersi: dov’erano i parlamentari leghisti quando si votò quella legge truffaldina, nota sotto il nome di ex-Cirielli che ha dato un taglio netto ai tempi di prescrizione? A votare con il PdL, obbedienti ed ossequienti, come con le altre 36 leggi escogitate per salvare il premier dai processi.
Ora ne paghiamo le conseguenze, dato che il processo iniziato oggi a Milano a carico di una banda di importatori illegali di prodotti hi-tech, che operava sul territorio comasco, non ha potuto che prendere atto della prescrizione di praticamente tutti i reati contestati, caduta per giunta da pochi giorni.
Non ci fosse stata questa norma insensata e votata da lacchè senza dignità, forse l'erario oggi potrebbe ancora sperare di incassare i 25 milioni di euro evasi. Ma al paese i soldi non servono, dato che possiamo permetterci di gettare nel tombino 300 milioni di euro per evitare di accorpare i referendum alle amministrative in una sola giornata. E poi siamo qui a lesinare le risorse agli enti locali! A invocare il patto di stabilità e il rigore nella finanza pubblica!
Ai ciarlatani che ci governano, a tutti i livelli, resta allora una sola domanda: quando la finirete di prenderci in giro?

giovedì 12 maggio 2011

Volgarità

Saranno anche intemperanze da campagna elettorale, ma un giorno si sente un leader (mi scuso per il vocabolo non padano) bofonchiare un insulto irriferibile nei confronti di un altro con il quale era al governo fino a poco fa, il giorno dopo un tizio da un palco che, mentre ingiuria altri organi dello Stato, accusa addirittura gli avversari politici... di non lavarsi! E sorride, come se dicesse qualcosa di sensato, che riguarda la conduzione del Paese.
Che cosa è diventata la politica? Nelle mani di chi l'abbiamo messa? E della pulizia interiore, questi signori si sono mai preoccupati?

mercoledì 11 maggio 2011

CoCoCo25 - Affissioni abusive (questa volta) a Prestino

Transitando a Prestino sulla via per San Fermo, è ormai possibile vedere installati i tabelloni per la pubblicità elettorale. Ma per quali elezioni? Mi sono chiesto di primo acchito. Poi mi sono rimproverato, considerando che i Referendum di Giugno sono stati ampiamente illustrati, pubblicizzati, spiegati alla popolazione da un governo provvidente, educatore, sollecito che l'esercizio dei diritti e doveri democratici avvenga nella massima informazione.
Comunque non è della campagna referendaria che intendo parlare, bensì del fatto che quei tabelloni cui accennavo, appena posti, erano comprensibilmente intonsi, tranne che per una primizia: l'ennesima affissione selvaggia e contro la legge, di cui ho raccolto le prove fotografiche sul mio cellulare.
Si tratta di quattro manifesti a sfondo giallo con la scritta “Vota Lega Nord - Bossi” posti a sandwich tra altri due riportanti una scritta “stop immigrati”. Tutti comprendiamo facilmente l'assoluta incongruità di queste comunicazioni, pur chiare, immediate, dirette ed inneggianti a buoni sentimenti. E soprattutto la loro totale illegalità. Dichiarassero pur anche “ama il prossimo tuo come te stesso”, nondimeno sarebbero manifesti apposti illegittimamente.
Per questo rivolgo un appello al Sindaco e all'assessorato competente, perché provvedano immediatamente a decretarne la rimozione e a comminare le relative sanzioni. Consapevole peraltro che i partiti, oltre a praticare disinvoltamente l'illegalità in proposito, si sono poi sempre inventati opportuni condoni ad hoc, per sgravare le proprie casse dalle conseguenze di atti incivili ed antidemocratici, e caricare nel contempo quelle degli enti pubblici preposti a ristabilire la legalità.
Non è la prima volta che succede a Como, anzi si è sviluppato negli anni un andazzo preoccupante, quasi che occupare la maggiore superficie possibile degli spazi altrui sia una meritoria prova di forza, l'indice di un più ampio controllo del territorio, ricordando quasi le pratiche di quegli animali selvatici che “marcano” l'ambito che considerano proprio con vari segnali che non è qui opportuno descrivere.
Dato però che stiamo parlando di esseri dotati di ragione, e quindi educabili, rivolgo altresì un appello ai politici della Lega presenti (come avrei fatto se si fosse trattato di qualsiasi altro partito), che so essere persone corrette, affinché si adoperino per istruire i militanti più focosi al rispetto della legge e della correttezza democratica a proposito di spazi pubblici, evitando il ripetersi di simili comportamenti.
Altrimenti sarà difficile pretendere che i cittadini, in tutti gli altri spazi pubblici di cui usufruiscono, non si comportino talvolta in maniera del tutto incivile e giustamente meritevole della deplorazione degli amministratori che si sforzano di mantenerli in ordine.

lunedì 9 maggio 2011

CoCoCo24 - Km della Conoscenza a rischio?

Credo che tutti quelli che hanno a cuore le sorti della città abbiano accolto con favore la realizzazione del cosiddetto "Chilometro della conoscenza".
Per questo abbiamo appreso con preoccupazione che, mentre i restanti lavori sono già sollecitamente avviati, il ponte che dovrebbe collegare il parco di Villa Olmo con le vecchie serre della medesima, e da lì con il Grumello e la Sucota, a scavalco della via per Cernobbio, sembra essere ancora bloccato dalla mancanza di iniziativa del Comune. Vogliamo conoscere l'effettiva situazione ed essere informati del perché, dopo aver appaltato i lavori lo scorso agosto alle Officine Manganiello di Napoli, non sia ancora stato dato il via libera al cantiere.
Il fatto è doppiamente preoccupante perché, se il blocco si protraesse, vi è il concreto rischio di dover pagare le relative penali alla ditta appaltatrice, e ciò a fronte del finanziamento dell'opera al 50% dalla Camera di commercio e al 50% con fondi europei (nell'ambito del progetto della Provincia «Ecolarius»), per un totale di 224mila euro, quindi senza alcun aggravio per le casse comunali.
Presento pertanto un'interpellanza per chiedere che si proceda urgentemente nella direzione da tutti auspicata.

[testo]

OGGETTO: Interpellanza ai sensi dell’art. 28 del Regolamento per il Consiglio Comunale.


Per richiedere, premesso che la realizzazione del cosiddetto "Chilometro della conoscenza", a collegamento del parco di Villa Olmo con le vecchie serre della medesima, e da lì con le ville del Grumello e Sucota, ha preso avvio in questi ultimi mesi; e che lo scorso agosto l'Amministrazione Comunale ha appaltato alle Officine Manganiello di Napoli i lavori di realizzazione del ponte che dovrebbe collegare il parco di Villa Olmo con le vecchie serre, ma il cantiere non ha ancora preso avvio;

- quali siano le ragioni che non hanno sinora consentito il sollecito inizio delle opere;
- se corrisponda al vero che, in caso di ulteriori ritardi, si profili il rischio di pagamento di penali nei confronti della ditta appaltatrice;
- di intraprendere con urgenza le azioni più opportune per evitare che il progetto complessivo venga rallentato o differito,

confidando nel rispetto rigoroso del termine di venti giorni previsto dal Regolamento.

Cordialità
IL CONSIGLIERE
Andrea Luppi

giovedì 5 maggio 2011

CoCoCo23 - Domande retoriche

Constato che la maggioranza del Consiglio Comunale, nella seduta di stasera, ha definitivamente affossato la proposta del PD di avviare la costituzione di un organismo partecipativo per la realizzazione e la gestione di grandi eventi culturali. Fossimo solo noi ad avere criticato nel tempo la gestione accentratrice e personalistica dell'Assessore competente, poco male. Non tutti hanno la cultura della partecipazione, e ammirano piuttosto l'uomo solo al comando, anche quando non si accorgono che ha sempre attinto i fondi mancanti dalle loro tasche (o fanno finta di averlo scordato).
Il guaio è che hanno respinto la proposta anche tanti che in passato hanno criticato gli sperperi e i personalismi, a volte strepitando in aula e sui giornali: difendevano i soldi dei comaschi! Hanno cambiato idea, senza dichiararlo e senza fare nemmeno un accenno di mea culpa, oppure hanno avuto paura? E paura di cosa?
Che si dimentichino le meraviglie, vere o presunte, e tardivamente scoperte del fund raising?
Che ci si cominci ad interrogare seriamente sull'oggettivo valore scientifico e culturale delle mostre, che non è riducibile ai semplici “eventi”, pur in sé a volte riusciti?
Che si abbandoni una dottrina dell'effimero, che non lascia tracce nel tempo, salvo forse quelle che appartengono alla sfera dell'autopromozione politica?
Che si avvii una valorizzazione del patrimonio importantissimo dell'arte razionalista esistente sul territorio, per il quale finora non si è mosso un passo?
Che si sacrifichino festeggiamenti e fuochi d'artificio tanto evanescenti quanto graditi all'immagine dei politici e dei clienti?
Che non si arrivi più, soprattutto, a richieste di ripianamento a posteriori, rincorrendo spensierati largheggiamenti?
Ai posteri l'ardua sentenza... sempre che trovino mai il tempo di prestare attenzione alla coerenza dei politici.

lunedì 2 maggio 2011

CoCoCo22 - Celebriamo l'amministrazione

Dobbiamo dare atto che l'approvazione dell'emendamento Bottone nella scorsa serata si è tradotto in un successo politico per il modus operandi seguito in tutti questi anni dall'assessore Gaddi. Mano libera e carta bianca in tema di mostre, dunque, senza organismi di supporto e di controllo. Dobbiamo sportivamente prenderne atto, se possibile dando il giusto risalto all'evento. Mi chiedo perciò: quale migliore occasione per intervenire sull'aiuola della rotonda di Lazzago, ove attualmente campeggia il capolavoro che attualmente qualifica la nostra città agli occhi dei visitatori come “capitale della birra”, e che pochi giorni or sono ha sollevato tante discussioni sull'opportunità di mantenerlo? Esprimo perciò con l'occasione una vicinanza congiunta agli assessori Gaddi e Peverelli. Al primo mi accomuna il giudizio negativo dal punto di vista estetico e simbolico sull'enorme alambicco, che prima verrà rimosso, meglio sarà; al secondo la proposta, riportata da un quotidiano «di mettere sulla rotonda di Lazzago un busto in bronzo dell'assessore Gaddi, in scala uno a cento». Spero tuttavia che la proporzione sia stata riferita male. Una riproduzione uno a cento del nostro assessore, per quanto gli ammiratori lo possano giudicare, appunto, statuario, risulterebbe praticamente invisibile in tale collocazione. Se invece si intendeva “cento a uno”, la proposta ha una sua logica, garbatamente allusiva alla virtù della modestia coltivata dal personaggio effigiato; inoltre, una volta realizzata, potrà rivaleggiare con il Colosso di Rodi per il titolo di ottava, o nona, o decima “meraviglia del mondo” e richiamerà senz'altro a Como un flusso turistico pari a quello delle mostre, quantomeno raddoppiando l'indotto che sentiamo ancora in questi giorni dichiarare mirabolante e provvidenziale, vera panacea ai mali che affliggono l'economia lariana. Perciò, buon lavoro!
Seconda notazione, più breve, a proposito dell'illuminazione di via per San Fermo, risalendo da piazzale Ceresio. È da molti mesi in condizioni di semi abbandono, con lampioni che vanno via via spegnendosi: ne sono rimasti attivi solo tre nel tratto iniziale e altri tre dopo circa duecento metri, all'altezza delle abitazioni. Forse è un segno della lotta silenziosamente condotta dalla Giunta contro l'inquinamento luminoso, come tanti dei casi puntualmente riportati dal consigliere Molteni? Siccome sembra che l'andazzo recente di questa amministrazione sia invece quello di lasciare andare le cose per il loro corso, sollecito almeno un intervento urgente ed immediato per... spegnerli tutti. Almeno otterrete un risparmio di energia, oltre ad un'uniformità apprezzabile e giustificata dal fatto che le autovetture sono tutte dotate di fari abbaglianti: facciamoglieli usare. Sarà un ulteriore, efficace esempio di come in questa città si “mantengano i servizi senza aumentare le tasse”.