Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

mercoledì 13 febbraio 2013

Miseria della (giornalistica) bistecca

Riporto in calce un odierno articolo che è semplicemente da guinness della disinformazione: "I ricercatori [...] naturalmente confermano che frutta e verdura non producono più gas a effetto serra rispetto all'allevamento degli animali", ma ci farebbero riflettere che un vegetariano dovrebbe mangiare "maggiori quantità" per compensare un presunto minore apporto nutritivo.
Lo sapevamo già, grazie. Peccato che le quantità di cui si parla siano... umane e non pantagrueliche, che i carnivori non pranzino di solito con porzioni dimezzate, e che gli animali da allevamento... mangino pure loro, ecc. ecc.
La voglia di fare titoli ad effetto conduce, come troppo spesso avviene, a isolare e deformare pochi dati per trarre tesi generali insulse o infondate. E il messaggio che passa, com'è ovvio, è alla fine quello del titolo. Cioè una stronzata (nel senso tecnico illustrato dal saggio di Harry G. Frankfurt, On Bullshit).
Essendo vegetariano per scelta etica, non mi importa granché. Ma il livello della comunicazione scientifica nel nostro paese è sempre più miserevole.
L'ignoranza e l'assenza di logica impazzano, pur di dire qualcosa "di nuovo" ad ogni costo. È chiedere troppo che di temi scientifici si occupino solo persone competenti?
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La bistecca fa bene all'ambiente, mangiare vegetariano meno
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Mangiare vegetariano non farebbe bene all'ambiente: è questa la tesi controcorrente, destinata a far discutere, espressa in uno studio condotto da ricercatori francesi e pubblicato sul Journal of Clinical Nutrition. I ricercatori hanno analizzato le abitudini alimentari di 2000 adulti connanzionali e calcolato le emissioni di gas serra generate dalla coltivazione delle piante, dall'allevamento dei pesci e degli animali da carne e del pollame.
I ricercatori dell'Istituto Nazionale delle Ricerche Agricole di Marsiglia naturalmente confermano che frutta e verdura non producono più gas a effetto serra rispetto all'allevamento degli animali, ma hanno tuttavia scoperto, proprio dall'analisi dei comportamenti del campione le cui abitudini alimentari sono state seguite durante una 'settimana tipo', che chi si alimenta esclusivamente vegetariano ha bisogno di mangiare di più di quanto non sia necessario ad un soggetto che invece adotti una alimentazione mista.
Da qui il calcolo delle emissioni che ha compreso tutto il ciclo di vita di 400 alimenti più comunemente consumati con la relativa la quantità di Co2 prodotta da ciascuno di essi per 100 grammi di cibo prodotto. I ricercatori hanno così scoperto che le diete migliori rispetto alla salute dell'essere umano, quelle cioè ad alto contenuto di frutta, verdura e pesce non si discostavano di molto, relativamente alle emissioni di Co2 prodotte, rispetto alle diete di più basso livello qualitativo, ricche di sali e zuccheri.
Ma se è vero che per produrre 100 grammi di carne si emettono 1600 grammi di Co2, 25 volte di più di quanto non se ne emetta per produrre una quantità equivalente di frutta e verdura, i ricercatori hanno anche appurato che per ottenere dal consumo di cibo 100 chilocalorie occorre mangiare molta più verdura, frutta e pesce che non carne uova e pollame. Da qui la conclusione che quello che si riteneva fosse uno stile vita più sano e più in sintonia con l'ambiente deve essere rivisto, magari bilanciando i consumi e concedendosi ogni tanto una bistecca. (http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/World_in_Progress/?id=3.1.4178002735)

giovedì 7 febbraio 2013

La pazienza di Lucini

"La pazienza è la più eroica delle virtù giusto perché non ha nessuna apparenza d'eroico" (Giacomo Leopardi, Zibaldone). Quindi si presta bene ad accompagnare il cammino di un sindaco coraggioso come Mario Lucini anche nel fronteggiare polemiche pretestuose. Ma è pure vero che le troppe questioni di lana caprina sollevate a vanvera, facendo cagnara senza documentarsi adeguatamente, senza capire o facendo finta di non capire, fanno davvero perdere tempo alla città, non solo a chi la amministra. Inutile, forse, sperare che l'atteggiamento si faccia più equilibrato e si modifichi.
Non ci rimane che Totò: "Ogni limite ha una pazienza", perbacco!
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Dal "Corriere di Como" - Giovedì 07 Febbraio 2013:
"Prima al telefono, poi davanti alla telecamere di Etg, il sindaco Mario Lucini ha risposto per le rime ad Alessandro Rapinese. E soprattutto, con una serie di documenti alla mano, si è detto certo di poter smontare pezzo per pezzo le tesi accusatorie del consigliere di minoranza.
Il primo tassello riguarda l’autorizzazione concessa ad autogru e autosnodati per i lavori al Palace. «Forse Rapinese non ha letto bene l’ordinanza - dice Lucini - altrimenti avrebbe notato che in un punto si dice chiaramente che era vietato transitare sul ponte della darsena». È anche vero, però, che nella stessa autorizzazione si legge che «i mezzi percorreranno largo Leopardi in contromano e in deroga alla segnaletica vigente, per raggiungere il cantiere ubicato al civico 16 del Lungo Lario Trieste-Hotel Palace».
«Ma in realtà - ribatte il primo cittadino - noi abbiamo autorizzato l’occupazione di suolo pubblico a circa 25 metri di distanza dal civico 16, appena dopo l’aiuola circolare di piazza Matteotti. Dunque i mezzi non sono transitati sul lungolago ma, da lì, grazie a un braccio meccanico, hanno provveduto a posare l’impianto di condizionamento sull’albergo». Certo, immaginare un braccio così lungo non è semplice, ma Lucini controbatte anche all’obiezione. «Io, come peraltro Rapinese, non ero sul posto la notte dei lavori, e quindi non so cosa sia successo minuto per minuto - afferma il primo cittadino - Ma siccome il consigliere si basa su documenti, lo stesso faccio io. E questi dicono in maniera chiara che il Comune non ha mai permesso ai mezzi pesanti di transitare dove c’era il divieto oltre le 20 tonnellate». «Credo che Rapinese abbia preso un granchio. E forse - conclude Lucini - farebbe bene a non farci perdere troppo tempo su cose inesistenti». Lucini, in ultimo, ha smentito che, dopo il 18 marzo 2011, siano transitati bus di Asf di peso superiore alle 20 tonnellate sul lungolago."