Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

mercoledì 16 maggio 2012

Corruzione: chi ha paura di leggi più severe?

Nel nostro paese la corruzione, dopo Tangentopoli, ha tranquillamente ripreso la sua corsa. Le classifiche mondiali ci vedono lontani (69° posto) dalle prime 25 posizioni in cui sono compresi tutti i Paesi dell'Europa più avanzata. E in tempo di crisi, questo dato pesa come un ulteriore macigno sulle già deboli possibilità di ripresa della nostra economia.
Ufficialmente, i partiti tuonano contro i malfattori e dichiarano di voler proteggere i cittadini. Cosa può spingere, allora, vari parlamentari di Pdl, Udc e Fli a mobilitarsi contro i decreti anticorruzione e falso in bilancio in Commissione Affari Costituzionali e Giustizia della Camera? Cosa pensare di coloro che praticano un ostruzionismo neppure troppo strisciante, e si giustificano paventando una terribile minaccia alla libertà: il "partito dei neo-giustizialisti" che avrebbe "mostrato il suo vero, disarmante e spaventoso, volto"? (parole del deputato Francesco Paolo Sisto). A leggere i resoconti di stampa, ad ascoltare le motivazioni del governo, e la preoccupazione del presidente Bongiorno, non sembrerebbe proprio di trovarsi di fronte alla sovversione, ma semplicemente ad un doveroso inasprimento di pene per i reati dei corrotti e dei falsificatori, che in parte rimedia alla sostanziale depenalizzazione voluta da una triste figura politica del recente passato, e dai suoi avvocati, preoccupati di semplificarsi il (doppio) lavoro e di garantirsi processi dall'esito più favorevole.
Forse l'unica spiegazione logica è che una parte non esigua del Parlamento interpreta la propria funzione di rappresentanza davvero coscienziosamente, considerando che non tutti i cittadini italiani sono onesti. Dunque è opportuno che qualcuno si incarichi anche di tutelare al meglio gli interessi di imbroglioni, malversatori e farabutti vari, alla faccia dei soliti fessi che vorrebbero, una volta tanto, vedere puniti i corrotti come meritano.