Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

mercoledì 28 dicembre 2011

Fine anno senza botti? Il sogno di una specie più progredita...

Leggiamo che il comune di Torino ha proibito i botti di Capodanno, approvando la scorsa primavera un’ordinanza per proteggere cani e gatti da questa tortura. L’Associazione italiana difesa animali e ambiente, Aidaa, ha denunciato che 5 mila animali domestici muoiono di paura tra il 31 dicembre ed il 1 gennaio ogni anno. Che il dato sia preciso o meno, questa ordinanza appare comunque un piccolo passo di civiltà. Senza contare che, il giorno dopo, i notiziari immancabilmente si dilettano a raccontare quanti altri animali (genere Homo, sapiens di nome se non di fatto) restano feriti o peggio grazie all'idiozia di manipolatori inesperti o criminali. Certo, molti protesteranno, o più italianamente si sentiranno in diritto di trasgredire. Ma non è che il fracasso a tutti costi e in ogni luogo, il casino (preferibilmente notturno) come cifra dell'esistenza, valgono a mascherare un vuoto che portiamo dentro di noi?

martedì 20 dicembre 2011

Dal Consiglio Comunale: siamo scappati, siamo penosi. Lui, no.

Titolo della notizia: "Maggioranza sotto, salta il villaggio dello sport di Muggiò". Ieri sera in aula è mancato il numero legale sulla delibera presentato dal sindaco Stefano Bruni (delega all’Urbanistica) per l’approvazione definitiva della cittadella dello sport a Muggiò. L'ennesima batosta di chi inanella un fallimento dopo l'altro.
Ma non basta, la disfatta di questa amministrazione sciagurata si converte in un capolavoro umoristico. Per l'ennesima volta la maggioranza non esiste, "davanti a delibere così importanti" e il sindaco Bruni cosa dichiara? Che la minoranza scappa, che è penosa. Merita davvero il titolo di Gran Barzellettiere. Dimettersi no, eh?

domenica 18 dicembre 2011

Corporazioni, politici e panzane

Evviva le corporazioni! Sappiamo che è solo per la rigidità anticoncorrenziale delle procedure per possedere un taxi che le nostre strade sono sicure, e le tariffe convenienti. Solo grazie al cartello “farmacia” siamo certi che la nostra salute non sia messa a repentaglio, come avverrebbe invece nella grande distribuzione, pur in presenza di un professionista laureato. Ma lì non c'è l'insegna, il bollo, l'investitura da parte di quegli Ordini che, quasi fossero la cavalleria medioevale, attestino la purezza delle intenzioni e la conformità ai loro dettami, incassando al contempo il meritato balzello dalle nostre tasche.
Se ne è accorto pure il capo del governo, cui tanti mettono i bastoni tra le ruote: le liberalizzazioni in Italia le vogliono tutti, ma solo sulla carta. Le lobbies sono attivissime, non volendo rinunciare alle rendite di posizione: ammettono solo una concorrenza finta, e per affossare quella vera foraggiano politici che canzonano il popolo raccontando di “rivoluzioni liberali” mentre consolidano oligopoli e caste. Alla faccia delle uguali possibilità per tutti, e anche di quel mercato che dichiarano di idolatrare, mentre lo vincolano soltanto alla legge del più forte.
È solo un caso, allora, che il governo “dei professori” sia particolarmente inviso a gente che non sembra aver dimestichezza con la competenza e lo studio approfondito dei problemi? Vi è infatti un manipolo di parlamentari, vera casta nella casta, che compie una protesta sguaiata contro le riforme, semplicemente in base al calcolo che, se c'è da pagare per gli sbagli di tanti anni, la cosa non può certo piacere alla gente. Per un lunghissimo periodo, al governo, non hanno fatto alcunché per ristrutturare equamente il sistema, preferendo ricorrere a parole magiche che spostavano sempre in là le soluzioni. E quindi anche oggi sperano. Non nella ripresa dell'Italia, di cui poco gli importa: sperano che le poltrone gli vengano ancora una volta garantite dalle chiacchiere a vuoto e dalle urla scomposte che piacciono ai tanti “furbi” amanti delle risposte semplicistiche. Ancora non si sono resi conto che il tempo delle farse è finito, e che dietro l'angolo ci attende la tragedia?

lunedì 12 dicembre 2011

CoCoCo46 - Censura preventiva alla Circoscrizione 3

Già sul notiziario comunale del 2 dicembre 2011 questa Amministrazione pubblicizzava l'incontro: “Profughi: quali prospettive? La situazione degli immigrati dalla Libia, tra presente e futuro” annunciato per lunedì 12 dicembre alle 20.45 nella sede della Circoscrizione 3(via Varesina 1) a Camerlata.
Previsti gli interventi di Corrado Conforto Galli Capo Gabinetto Prefettura di Como, Franca Gualdoni Responsabile Servizi Sociali e Politiche Educative Comune di Como, Roberto Bernasconi Direttore Caritas Diocesi di Como, Marco Servettini Coordinatore Profughi Acli – Caritas, Luigi Capiaghi Responsabile Centro di Accoglienza di Prestino, Luciana Spalla Responsabile CRI Profughi MiniHotel Baradello, Piero Camporini Coordinatore Corsi di Lingua Italiana, Don Giusto della Valle Parroco di Rebbio. Moderatore: Marco Gatti, giornalista de Il Settimanale della Diocesi.
Ora, incredibilmente, veniamo ad apprendere di una lettera del 9 dicembre, con la quale l’Ufficio di Presidenza della circoscrizione diffida dall’iniziativa gli organizzatori per presunte “gravi difformità organizzative”.
A leggere l'elenco delle motivazioni si rimane seriamente perplessi. Alcune forse potrebbero indicare qualche piccola dimenticanza o un minimo difetto di comunicazione tra le parti, facilmente sanabile tra persone civili. Ma quando si vede rimproverata una “mancata comunicazione sull’organizzazione dell’evento in generale” ci si chiede: e come può allora il notiziario comunale annunciarlo con dieci giorni di anticipo? Se si rimprovera la “mancata condivisione della scelta dei relatori”, si crede forse di avere un'investitura divina oppure poteri dittatoriali per sindacare l'esercizio della libertà di parola in questa città? Si crede davvero che gli inviti ai relatori non siano validi poiché “senza il benestare della Circoscrizione”?
Ammesso e non concesso che i reclami avanzati dall'ufficio di presidenza abbiano qualche fondamento, ci si chiede perché allora non si sia cercato un chiarimento preventivo, senza arrivare al fatto compiuto della minaccia di annullamento. E la risposta difficilmente può essere diversa da: “siamo in campagna elettorale”. Battiamo ogni grancassa che ci capita a tiro, per far comprendere bene chi sono i paladini dell'intolleranza e del rifiuto. Dei profughi non si vuole neppure sentire parlare. Ma perché? Per dare un messaggio simbolico, per innalzarsi a riferimento per la parte più gretta della cittadinanza, o anche per la più ingenua e spaventata dai “professionisti della paura”, che ancora una volta si apprestano a lucrare montando casi inesistenti o gonfiando problemi facilmente risolvibili col buon senso.
Questa è una politica di infima lega, che disonora la nostra città, e dalla quale noi ci dissociamo fermamente. Non a caso in questi stessi giorni i “barbari” dichiarano spavaldamente di essere tornati per urlare in modo scomposto contro l'Europa, contro gli stranieri e anche contro il nuovo governo. Voglia il cielo che una buona volta queste pantomime squallide cessino di produrre consenso al ribasso, e che la politica cominci a lavorare con autentico senso di responsabilità sui problemi. A cominciare dalla conoscenza degli stessi, per la quale incontri come quello di cui si minaccia la soppressione sono invece i benvenuti.

lunedì 5 dicembre 2011

CoCoCo45 - Progetto di pedonalizzazione dei Portici Plinio

Sono lieto della presenza in aula dell'Assessore Molinari, cui mi rivolgo a proposito del progetto di pedonalizzazione dei Portici Plinio. Visto che la giunta avrebbe dovuto occuparsene proprio in queste ultime ore, sono curioso di sapere, al di là dei resoconti giornalistici di questi giorni, che hanno descritto lo scontro in atto nei termini di un accanimento degno di miglior causa, se alla fine questa iniziativa potrà vedere una, magari parziale, attuazione.
Sarebbe un peccato che raccolte di firme e controfirme che vedono coinvolti assessori e coordinatori provinciali non bastino ad avviare un percorso virtuoso, utile a riqualificare un'area di grande pregio storico.
Tra i tanti, sono qui anche a riportare il parere favorevole del gruppo dei Giovani Democratici di Como, che giudicano favorevolmente ogni intervento diretto alla pedonalizzazione di aree del centro città, rendendole così più vivibili da parte della popolazione e più attraenti per i flussi turistici. Va ricordato come analoghi interventi, in passato, pur avendo fatto discutere, siano stati poi riconosciuti in modo pressoché unanime come una valorizzazione significativa del tessuto urbano.
È un'idea da non deporre. Se presenta parziali inconvenienti, si lavori per risolvere i problemi. Non si dia l'impressione del solito conflitto per ragioni di posizionamento elettorale, che andrebbe a scapito per l'ennesima volta, dell'interesse pubblico.