Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

mercoledì 28 dicembre 2011

Fine anno senza botti? Il sogno di una specie più progredita...

Leggiamo che il comune di Torino ha proibito i botti di Capodanno, approvando la scorsa primavera un’ordinanza per proteggere cani e gatti da questa tortura. L’Associazione italiana difesa animali e ambiente, Aidaa, ha denunciato che 5 mila animali domestici muoiono di paura tra il 31 dicembre ed il 1 gennaio ogni anno. Che il dato sia preciso o meno, questa ordinanza appare comunque un piccolo passo di civiltà. Senza contare che, il giorno dopo, i notiziari immancabilmente si dilettano a raccontare quanti altri animali (genere Homo, sapiens di nome se non di fatto) restano feriti o peggio grazie all'idiozia di manipolatori inesperti o criminali. Certo, molti protesteranno, o più italianamente si sentiranno in diritto di trasgredire. Ma non è che il fracasso a tutti costi e in ogni luogo, il casino (preferibilmente notturno) come cifra dell'esistenza, valgono a mascherare un vuoto che portiamo dentro di noi?