Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

sabato 12 dicembre 2009

Illusionisti

Più osserviamo le cronache, più evidente si fa la convinzione che in questo Paese la strada maestra per affermarsi consista nel possesso di facoltà illusionistiche. Vero è che non tutti ci riescono bene: ad esempio Tanzi, già padrone di Parmalat, riuscì a far sparire i milioni degli investitori, ma il trucco è poi stato svelato, sia pure in ritardo. Del resto non gli è andata molto meglio neppure con i quadri di valore che negava sfacciatamente di possedere, e che la polizia ha fatto recentemente riapparire.
Però è indubbio che a deformare sistematicamente la realtà qualche risultato si può cogliere, se si trova qualche pollo che ci crede. Nel suo piccolo, ci prova anche un paparazzo condannato per ricatto, quando dichiara di vergognarsi di essere italiano, piuttosto che dei reati commessi.
A un più alto livello, esponenti di un neopaganesimo inventato per ragioni politiche di bassa lega danno lezioni ai cardinali più stimati sul modo corretto di intendere la carità cristiana. Spiegando cioè, in sostanza, che Nostro Signore ha predicato un amore “ristretto” agli indigeni e non universale, raccomandando di accogliere il bisognoso solo a condizione di poterlo sfruttare, e che di condivisione, fraternità, perdono Egli non si è mai sognato di parlare. Dai nuovi profeti apprendiamo, invece, che portò effettivamente un comandamento nuovo: quello di difendere a spada tratta la “tradizione”, qualunque cosa ciò significhi...
Infine, al vertice della categoria, si erge un grande perseguitato che, dall'esilio (temporaneo) di Bonn, racconta all'Europa intera che egli è “forte e duro” come nessun altro, e che tutti lo giudicano “super”. Nessun dubbio che il soggetto si consideri “al di sopra”, soprattutto riguardo alle istituzioni e alla legge: non solo, perciò, il “duro” ha riproposto il consueto piagnisteo contro i giudici che si accanirebbero senza motivo contro di lui, anzi cospirerebbero formando un fantomatico partito eversivo, ma ha anche attaccato violentemente le fondamentali istituzioni di garanzia previste dalla Costituzione, che evidentemente non meritano il suo rispetto né quello degli Italiani che a lui guardano.
Insomma, desolanti polveroni di parole che mettono in atto però un significativo effetto illusorio, perché nascondono realtà ben più concrete e preoccupanti: come il fatto attualissimo che i Comuni navigano in acque sempre più difficili in quanto non ricevono dal Governo i soldi necessari per erogare i servizi pagati dai contribuenti, anche se sono stati più volte promessi con mille assicurazioni. Illusioni, appunto.