Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

venerdì 24 luglio 2015

CoCoCo 2015-6 - Non è un bilancio di fine mandato: dichiarazione sul bilancio 2015

Anche il bilancio di quest'anno, per il quale preannuncio la nostra approvazione in sede di voto, risulta pesantemente condizionato dalle ristrettezze congiunturali, con vari milioni in meno a disposizione rispetto al documento del 2014. Il paziente lavoro della giunta, sostenuto dall'azione degli uffici, ha permesso di ottimizzare il rapporto tra le entrate e le uscite, nelle quali – ed è un punto importante, spesso dimenticato nel dibattito – sono comunque presenti investimenti in opere per circa 12 milioni (in reti, strade, edilizia pubblica e verde). Il tema, dunque, è anche e soprattutto quello di recuperare le risorse necessarie a far quadrare i conti. Che si vada nella direzione giusta, è testimoniato dal fatto che una quota significativa di queste deriva dalla riduzione delle spese per il personale, in calo di quasi un milione (da 27milioni e mezzo si scende a 26 milioni e 600mila euro).
Segno della cura, dell'attenzione e dell'impegno con cui la Giunta e gli uffici hanno lavorato è che si è intervenuti su tutti i settori con tagli, certo, magari piccoli, ma mirati, assolutamente non con la brutalità semplicistica dei tagli lineari, fino a comprendere anche le manutenzioni e l'acquisto di beni di consumo (100mila euro in meno). Inoltre va considerata con favore l'azione graduale di estinzione dei debiti comunali: in questa linea, da tempo, non è stato fatto nessun nuovo mutuo e si va riducendo il peso degli interessi.
Segno di un ragionamento ponderato – sofferto ma assolutamente necessario, in questi tempi difficili per molti cittadini – è stata l'assenza di riduzione della spese sociale (anzi) e quindi dell'erogazione dei servizi. Come ha dichiarato il Sindaco Lucini, si è lavorato puntigliosamente sui numeri e sui margini di sicurezza di un bilancio forzatamente problematico. «Significa che, se dovessero esserci emergenze o imprevisti nei prossimi mesi dell'anno, saranno guai. Dobbiamo accontentarci di un livello decente, con più fondi potremmo fare molto di più in termini di manutenzioni e non solo. Per esempio, nel momento in cui si deve stilare un nuovo bando non si inseriscono novità migliorative ma si mantiene l'esistente. I servizi comunque sono salvi, abbiamo fatto in modo di tenerli tutti. Nessun taglio sui rifiuti o sui trasporti, per i servizi sociali c'è un milione e mezzo in più rispetto alla cifra impegnata l'anno scorso».
Questo fatto, almeno, è stato riconosciuto da più parti, e basterebbe a replicare alle accuse di incapacità gestionale che con una certa faciloneria sono state mosse dai vari critici che contiamo in consiglio. Ribadiamolo: l'unico settore che in questo bilancio si sottrae alle forbici e vede crescere in misura significativa le risorse a disposizione rispetto al 2014 è quello sociale (da 22,2 milioni a 23,5).
Non basta, certo, a stare tranquilli: siamo al limite estremo della sostenibilità, giunti al quale, se dovessero rendersi necessari ulteriori tagli, il Comune non potrà che diminuire i servizi per i cittadini. Questo spiega l'opportunità dell'intervento del Sindaco nei confronti del Governo: è paradossale che lo Stato ci dia mandato di assicurare una pluralità di servizi indispensabili, e poi ci sottragga, attraverso il perverso meccanismo del "fondo di solidarietà" ben 11,3 milioni, addirittura 4 in più rispetto al 2014.
Questo non è un bilancio di fine mandato, espressione ad effetto che è stata usata in alcuni casi dall'opposizione, ma è del tutto fuori contesto, e non significa un bel niente.
Questo è – invece – il bilancio di chi si è lanciato con coraggio in mezzo alla corrente, e sta vivendo in prima persona tutte le difficoltà quotidiane, tutte le piccole e grandi sfide, giorno dopo giorno. È un'azione che ha già prodotto atti efficaci e soluzioni, con il limite di non potere necessariamente fornire tutte le risposte in tempi celeri. È vero, peraltro, che abbiamo oltrepassato la metà di questa regata – il giro di boa – e si avvicina il momento dello sforzo conclusivo, con un'accelerazione che dovrà farsi costante, ma anche ben dosata e regolata, per raggiungere la maggiore efficienza possibile in vista del traguardo.
Io questo sforzo cospicuo lo vedo fare dai nostri amministratori. Esso meriterebbe, l'ho già detto in altra occasione, una riconoscenza da parte di noi cittadini, certo più nel senso etimologico del “ri-conoscimento”, della consapevolezza, che non come “consenso elettorale”, cosa di cui ci si deve preoccupare solo fino a un certo punto, quando si lavora con la limpida coscienza di fare tutto il possibile per il bene della città.
E non dubito neppure che ciascuno dei consiglieri voglia operare in aula con il preciso intento di lasciare la città migliore di come l'ha trovata. Per quanto riguarda la maggioranza, che ha ricevuto il mandato di determinare le scelte per il presente mandato in Consiglio e nella Giunta, vedo il desiderio di fare sempre più e sempre meglio. Di evitare gli errori ai quali inevitabilmente si è soggetti durante il proprio operato. Errori, finora, comunque che scompaiono di fronte alle ombre gigantesche di quelli passati, il cui peso, i cui costi, sono ancora tuttora un ingombro pesante.
Il fatto che ci siano visioni e scelte divergenti è del tutto normale, nella dialettica tra maggioranza, che si assume l'onere del governo, ed opposizione, che tende a rimarcare gli elementi critici, veri o presunti, transitori o magari destinati a permanere, chissà. L'unico giudizio che appare completamente propagandistico ed infondato – e che tenta ovviamente di ritagliarsi una qualche credibilità con l'appoggiarsi sulle mille difficoltà quotidiane dell'azione amministrativa – è la mancanza di una visione progettuale. Esempio principe quello della Ztl: di volta in volta, si è partiti troppo presto, si è in ritardo di programmazione, si mettono troppi soldi, si realizzano per gradi i vari tasselli “ma non è cosa da farsi ora”, ecc. Ora, la visione può risultare errata dal punto di vista di chi non condivide il nostro programma elettorale. Ma non la si può dichiarare inesistente. La promozione della vocazione turistica di Como è invece pienamente in atto con una pluralità variegata di interventi, di cui proprio la Ztl rappresenta uno dei più impegnativi; la quantità delle offerte culturali ne è un'altra parte integrante. Si diceva che Como fosse una “città morta”: bene, da qualche anno non è più così. Si imputa all'amministrazione di fare disastri: ma l'afflusso turistico è in costante aumento. La candidatura di Como a capitale della cultura italiana è stata presentata con caratteri di piena credibilità. Ed è troppo facile dire “bella forza”, facendo leva sull'orgoglio comasco. Conta anche, e molto, il modo con cui si sanno valorizzare le situazioni esistenti e le risorse a disposizione. Sono tutti esempi di come la rappresentazione in negativo che viene data dell'operato della giunta Lucini sia chiaramente mal calibrata. Del resto, a che giova? Senza portare slancio, rinunciando a una visione positiva, limitandosi a fare l'elenco delle pagliuzze che vediamo (metaforicamente) negli occhi degli assessori, diverremo forse più capaci di affrontare gli ostacoli? Come ho detto, non parlo delle proposte costruttive che, senza stravolgere il bilancio, sono state recepite dalla maggioranza. Parlo della serie di giudizi di parte e delle profezie negative che si sono succedute nel dibattito, che non vogliono riconoscere come molti dei problemi non siano affatto ignorati, ma siano in realtà già in una fase di definizione. Quando ci si mette mano, però, le scelte non si condividono. È legittimo, ma è veramente utile alla città contrapporre a questo sforzo organico di gestire al meglio le risorse sempre più ridotte, una lettura tragica basata sulla (presunta) verità delle sventure che attendono il nostro futuro prossimo?
La risposta è che siamo ormai in campagna elettorale, e si vede, e si è sentito in molte delle dichiarazioni che mi hanno preceduto. Più che ribattere ad ogni singola accusa, allora, l'esortazione che rivolgo agli assessori e al Sindaco che li coordina è di continuare a lavorare senza scoraggiarsi, perché saranno questo lavoro e i risultati che non mancano e non mancheranno ad essere valutati dai cittadini, non le tante considerazioni di parte che abbiamo ascoltato.