Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

lunedì 22 febbraio 2016

CoCoCo 2016-1: Sul Documento unico di programmazione del Comune di Como

Il documento oggetto della nostra votazione è organico e ben redatto, com'è stato ammesso nel corso di qualche intervento. È di per sé una smentita a quanti dall'opposizione lamentano una
mancanza di visione. Non manca la visione, forse è assente la “visionarietà”, la volontà di stupire con effetti straordinari, che del resto le condizioni concrete del nostro bilancio non consentirebbero; dunque non è un libro dei sogni, ma la traduzione di una progettualità seria e concreta.
Inoltre, ha dato modo di ascoltare il consiglio e le proposte di integrazione, accolte in buon numero; e anche così si smentisce quella comoda e pigra litania della mancanza di ascolto e di confronto, che non vuol dire accettazione passiva delle proposte, ma neppure rifiuto pregiudiziale. In particolare, va dato atto che in molti casi i pareri della giunta non si sono limitati ad una secca indicazione di congruenza o meno con l'impianto generale del documento, ma hanno confermato un atteggiamento di attenzione sia nel recepire proposte, sia nel fornire ulteriori indicazioni che rendessero più comprensibili i vari passaggi.
Il documento illustra prospettive che possono essere criticate, ma che di certo sussistono (non sono assenti) e sono in piena continuità con l'operato recente; in effetti molte sono le realizzazioni in corso, e il documento è anche l'attestazione del cammino fatto sin qui e della direzione che si intraprende nell'immediato futuro. Tante, anche troppe in questo dibattito sono state le critiche ingenerose, mosse da svegli e anche da addormentati, ma la sostanza non cambia, poiché da anni sono a senso unico: nulla va bene, nulla funziona, siete incapaci, andate a casa… È una sistematica enfatizzazione delle difficoltà che si incontrano, ma è comprensibile, nell'ottica dell'opposizione, presentare gli eventuali intoppi dell'attività amministrativa come degli insuccessi definitivi. Ma non è così, o comunque è un po' presto per concluderlo. In una fase di passaggio vi sono infatti traguardi divenuti più vicini, e altri purtroppo che si allontanano. Il vostro giudizio non può essere considerato come l'ultima parola, e non si è certo presentato come la sentenza di un arbitro imparziale: si è infatti andati dal rilievo critico, che può anche fungere da stimolo per migliorare l'azione di governo della città, alla faziosità spinta e inconcludente, alla quale siamo del resto abituati, e per la quale non può che esservi una sola risposta: quella che, per un giudizio davvero equanime, la parola passerà alla fine agli elettori.
Saranno loro a decidere della competenza della giunta e a valutare quanto sarà stato fatto e quanto rimarrà da fare. Gli stessi elettori potranno decidere come giudicare la costante attenzione per le voci della spesa sociale, l'impegno per la riqualificazione di aree cittadine, la ztl con le sue ricadute sulla vivibilità degli spazi urbani, l'efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti, e tanti altri aspetti, tante cose fatte e ancora da fare. Va tenuto in considerazione che molte delle cose che in quest'aula vengono dipinte come fallimenti, non risultano essere tali agli occhi di molti altri comaschi; e che alcune dichiarazioni sulla totale incapacità di questa giunta sono semplicemente fuori dal mondo: bike sharing, Villa Olmo, Trevitex, PGT, ZTL, raccolta differenziata sono alcuni dei risultati significativi che potranno non piacere a qualcuno, ma sono altrettanti passi avanti per la città; per non dire dell'impresa di tenere in piedi un bilancio nonostante i tagli enormi ai trasferimenti che abbiamo dovuto subire, mantenendo una spesa sociale di livello non inferiore e qualificata, in un momento di particolare difficoltà per molti cittadini.
Perciò saranno i cittadini e decideranno se concedere fiducia a chi non si è tirato indietro di fronte a sfide terribilmente impegnative, o se preferire chi mostra maggiore talento nelle chiacchiere vuote e ripetute, nell'opposizione a prescindere, nell'invocare cavilli o magari nel mimetizzarsi, per chi avesse condiviso la responsabilità del dissesto che ci è stato lasciato in eredità.
Per il tempo che resta alla conclusione del mandato, il presente documento vale perciò come segno di un impegno che non è mai venuto meno e di una direzione che ci sentiamo di sottoscrivere convintamente. Il voto è perciò favorevole.