Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

domenica 23 dicembre 2012

In risposta ad alcune critiche "politiche"(?)

Solo due brevi precisazioni in ordine al mio ultimo intervento, che chiunque abbia voglia può leggere e valutare qui sotto.
1) Mi pareva di aver espresso una chiara valutazione di sostegno al PGT per l'impostazione metodologica, intervenendo perciò sull'argomento in chiave politica senza peraltro sovappormi inutilmente ai rilievi ampiamente condivisi dei colleghi che ho menzionato.
2) Ho contestato invece con forza l'atteggiamento tenuto da parte dell'opposizione nel dibattito, non tanto per i rilievi di merito, tutti legittimi anche se non sempre davvero pertinenti, quanto per l'inaccettabile ripetizione dell'etichetta di "bravi ragazzi" ma "incapaci" attibuita alla Giunta, che sembra essere diventato il mantra di chi non ha veri argomenti sostanziali e assume una connotazione a volte ridicola. Per verificare tale assunto, occorrerebbe sottoporne l'operato alla prova dei fatti, cosa che evidentemente non si può pretendere a inizio mandato.
Tutto qui. Avendo preso la parola 11 volte in consiglio dall'inizio, avendo sinora presentato un Odg, una mozione approvata sulle ludopatie e un paio di emendamenti, non so neppure se corrisponda al vero l'accusa di parlare "ogni morte di papa" che mi è stata sprezzantemente rivolta da chi forse ascolta solo quando vuole. Certo, mi sforzo di non parlare troppo a vanvera, per rispetto dei colleghi e dei soldi dei contribuenti. Chissà se tutti i consiglieri possono dire altrettanto...

mercoledì 19 dicembre 2012

CoCoCo 2012-7: Piano di governo del territorio e valutazione degli interventi

Non intendo prendere molto tempo, anche perché nel merito mi ritrovo in molti dei concetti espressi tra gli altri dai consiglieri Favara, Nessi e Legnani. Vorrei solo rilevare come, a mio modesto avviso, nessuno abbia espresso la pretesa di aver realizzato con questo PGT la perfezione urbanistica, che del resto non è di questo mondo. Perciò, al di là di qualche espressione un po'colorita, la diversità di sfumature e la presenza di qualche rilievo diversificato tra le forze di maggioranza possono essere interpretati come segni di divisione solo nei sogni più ardimentosi di qualche esponente dell'opposizione, rientrando invece agevolmente nella più tranquilla categoria delle variegate sensibilità politiche o territoriali che arricchiscono l'esperienza politica a sostegno della giunta Lucini, e non le impediranno certo di lavorare per il bene della città.
Anzi, entro i limiti stringenti che sono qui dati, in particolare quelli cronologici, il notevole impegno di “fine tuning” sul testo di partenza è agevolmente riscontrabile dall'esame dei materiali, e in particolare nella rigorosa presentazione dell'assessore Spallino, comunque tutt'altro che priva di una visione di futuro, in particolare quando afferma che "il Comune non è più l’unico interlocutore in grado di governare i processi di pianificazione territoriale" e che si richiede un approccio culturale diverso rispetto al passato in termini di partecipazione, condivisione e collaborazione pubblico-privato, anche per generare opportunità di sviluppo ed attuare gli obiettivi strategici di interesse collettivo, e che "la necessità di garantire forme di partecipazione diffusa dei singoli cittadini e delle varie forme associative è ormai divenuta ineludibile". A mio avviso, perciò, sono forti e profondi gli elementi di compatibilità con quanto enunciato nel nostro programma, e in particolare nella prospettiva di un'“opera aperta” all'ascolto e alla partecipazione non solo presente, ma anche futura della cittadinanza; metodologia che potrà non piacere – e in effetti è stata tacciata di una opaca "discrezionalità" in modo incongruente ed illogico – ma corrisponde appieno alla prospettiva politica giudicata e premiata dalle urne.
Non mi ha stupito, è vero, accanto a indicazioni e suggerimenti anche apprezzabili dei quali va dato atto, il susseguirsi di critiche ingenerose nei confronti dell'operato della giunta e dell'Assessore in quanto tali, ben al di là dei contenuti in discussione. Fa parte del gioco, come suol dirsi.
E però è ora di affermare che siamo stanchi di tollerare attacchi palesemente infondati senza che da parte nostra si voglia perdere troppo tempo in repliche polemiche (perché è vero, per molti aspetti, che sarebbe comunque tempo perso), quindi ora colgo l'occasione per ricordare che saremo forse troppo tolleranti, ma di certo non acquiescenti davanti alle sciocchezze che qualcuno ci vuol far piovere addosso.
Sarà magari vero – ma la ragione imporrebbe il beneficio del dubbio – che se gli elettori avessero scelto un altro sindaco avremmo avuto ben altra solidità di impianto, adeguati tempi di riflessione, una visione della città capace di sfidare i secoli futuri, ma così non è stato. Bisognerebbe finalmente essere capaci di prenderne atto, elaborare il lutto e rinviare gli eccessi polemici e le provocazioni alla prossima campagna elettorale. Gli elettori, evidentemente, si dovranno accontentare non di effetti speciali, ma di gente che sgobba molto e batte poco la grancassa, a costo di sentirsi dare del “boy scout” o dei “bravi ragazzi” da chi crede di aver trovato un eccelso espediente retorico per accusare aprioristicamente di incompetenza la controparte, senza portare solide argomentazioni e sopratutto senza aspettare la verifica dei fatti.
In realtà questo è solo un trucco di bassa lega, un esercizio di pigrizia mentale che purtroppo abbiamo già potuto leggere a stampa più volte, con l'implicito ammonimento che essere armati di buona volontà ed onesti non è condizione sufficiente a governare. Chi intende continuare su questa strada, vorrebbe di grazie essere più conseguente, ed affermare anche che perciò in fin dei conti non è una condizione necessaria? Altrimenti come argomentazione è del tutto inconsistente: si tratta di un'ovvietà lapalissiana, che gli elettori conoscevano benissimo quando hanno dato la fiducia a questo sindaco, giudicandolo competente quel tanto che basta, sicuramente attendendo dei risultati, ma entro i tempi che la ragione impone, e non la vuota polemica politica e la convenienza di un'opposizione a corto di argomenti.
Sostenere che è meglio avere in politica persone di qualsivoglia moralità, purché certificate "capaci" (e da chi, di grazia? dalla loro lingua lunga, o dal coro dei compagni di cordata?), equivarrebbe oggi, per fare un esempio, a battere una pacca sulle spalle di quei consiglieri (o di quel presidente) regionali che abbiamo visto approfittare spudoratamente di privilegi generosamente autoconcessi, in cambio di autocertificazioni di efficienza che stanno tra l'altro mostrando vistosi segnali di falsità, in un sistema di potere che va sempre più sgretolandosi, e dire loro "continuate così".
Io non so se la nostra giunta, che si è assunta l'onere pesantissimo di mettere mano agli infiniti dissesti lasciati alla città da precedenti amministrazioni delle quali non a caso, e non innocentemente, ci viene regolarmente intimato di non parlare (perché infatti noi partiamo da una situazione normale, vero? Sia chiaro che non cerchiamo scuse, ma esigiamo il rispetto della verità storica, che sola consente una valutazione equa!), non so, dicevo, se sarà capace di reggere una sfida così pesante. Da cittadino me lo auguro di cuore. Conoscendo il sindaco, e imparando ad apprezzare la giunta (per quanto evidentemente non composta dai supereroi dei fumetti che forse qualcuno si aspetterebbe di vedere all'opera), non esito a nutrire qualche fondata speranza che tra quattro anni la città potrà essere un poco migliore di come l'abbiamo trovata, anche a partire dall'attuale piano di governo del territorio. Magari pure con il concorso dell'opposizione, di cui non mi sfuggono gli intenti propositivi... quando ci sono. Perché a volte, per dire il vero, mi è sembrato di sentir aleggiare in quest'aula sospettose questioni fondate sul nulla, con quesiti costruiti in modo tanto astruso da non poter ottenere una risposta logicamente valida, per consentire poi modeste filippiche a difesa di una legalità e trasparenza mai seriamente minacciate.
È vero che questo è un consesso democratico. Tutte le opinioni che abbiamo ascoltato vanno senz'altro rispettate. Ma a questo punto iniziale del cammino, l'onestà impone di voler considerare che solo l'esperienza, la prova dei fatti, può essere un metro di giudizio adeguato dei progetti e della capacità di attuarli. Ed è questo il trattamento che meriterebbe l'attuale PGT in discussione. Il gioco delle parti rischia altrimenti di farsi stucchevole nella sua prevedibilità, con l'inconsistenza di polemiche oltretutto incapaci di incidere sul voto finale. Auguro alla città che tutti possiamo ritrovarci serenamente, 1) tra pochi mesi, ad affinare ulteriormente gli elementi di programmazione qui delineati, e 2) tra pochi anni a svolgere quel bilancio che la responsabilità assunta davanti ai cittadini ci impone di compiere. Sono fiducioso che allora la valutazione potrà dirsi positiva.