Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

martedì 16 gennaio 2018

Una pagina nera nella storia del Consiglio comunale di Como

Ieri sera, a Como, è stata respinta da tutti i consiglieri comunali di maggioranza (con la sola astensione del sindaco) la mozione che esprimeva, a nome della cittadinanza, riprovazione e condanna per l’incursione skinhead del novembre scorso che ha portato la città all'attenzione nazionale.

Un voto semplicemente inqualificabile, ma non senza motivazioni.

La logica è semplice, e va molto al di là del rifiuto del dialogo con le opposizioni, alle quali si sarebbero potuti tranquillamente proporre emendamenti per modificare la forma di qualche frase.

Votando NO a scatola chiusa invece si esprime la NON riprovazione a chi contraddice "i principi di solidarietà, non violenza, antirazzismo e antifascismo" richiamati nella mozione. 
Diciamo che chi - in politica, nelle istituzioni, non al bar - manda segnali di questo tipo non è un ingenuo, ma vuole esprimere "messaggi" precisi a destinatari precisi. E non certo nel senso della garanzia della libertà di espressione. Se invece crede sia possibile lavarsene le mani nella maniera espressa dal voto di ieri, è anche inadeguato a una funzione di rappresentanza pubblica. Questa posizione, peggio che ambigua, è una vergogna ulteriore per la città, che già ha subito e subisce intimidazioni e aggressioni di stampo fascista.

La prossima volta che qualcuno di quei votanti volesse qualificarsi come liberale, spero compaia il fantasma di Totò a commentare con una sonora pernacchia.

martedì 9 gennaio 2018

L'Euro come cartina di tornasole della malafede politica?


Il cosiddetto "candidato premier" - sì, è un titolo, anche se da operetta - dei M5S ci informa oggi che l’Euro, la moneta causa di tutti i mali dell'Italia, sulla quale lui e tanti altri demagoghi giuravano di voler chiamare il popolo al referendum, si può tenere.
Ma guarda. Non ci dicono che hanno cambiato opinione sull'argomento, il che equivarrebbe ad ammettere che prima sostenevano una tesi palesemente stupida e dannosa e si sono ricreduti. No, è solo che ora non è più "il momento per l’Italia di uscire dall’Euro perché l’asse franco-tedesco non è più così forte". Invece prima era sensato? Ci ritenete tutti idioti? Forse sì, vista la penosa figura di quell'altra parlamentare che pochi giorni or sono indiceva, nelle sue intenzioni, il referendum sull'abolizione della moneta comunitaria, per poi rifiutarsi di dire come avrebbe votato (perché "il voto è segreto", come no?).
Mi chiedo come una cialtronaggine così piramidale possa essere ancora presa sul serio da qualcuno. Soprattutto provenendo da un ex-movimento ormai normalizzatosi a partito, ma nel modo peggiore, dato che viene di fatto diretto da un vertice autoritario e privatistico che nessuno ha eletto dal basso, in termini mai visti nei decenni della storia della nostra democrazia. Altro che l'eguaglianza e la trasparenza invocate alle origini, ormai è evidente che siamo di fronte a una grossolana rappresentazione non priva di ambiguità potenzialmente pericolose. Una presa in giro da parte di qualunquisti che ogni volta rincorrono quelli che pensano essere gli umori del momento (vedi il dietrofront sullo ius soli) e che - per ora, con una comunicazione particolarmente mirata e grazie a una pletora di intervistatori acritici - tentano di mascherare una vistosa e diffusa incapacità. 
Di ragionare, prima ancora che di governare.