Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

mercoledì 2 novembre 2016

Che paura! (di cambiare)

Leggo e riporto: «Cara Italia, vuoi accentrare il potere su un premier che avrà in mano il Quirinale, la Corte Costituzionale ed il Parlamento?». Noooooooo, risponderei anch'io terrorizzato. Ma mi chiedo: sarà davvero così, o si considerano la "cara Italia" ed il sottoscritto come babbei suggestionabili?
La seconda che hai detto, rispondono 50 e passa costituzionalisti per il no, che nonostante l'avversione hanno già decisamente negato che questa riforma sia «l’anticamera di uno stravolgimento totale dei principi della nostra Costituzione e di una sorta di nuovo autoritarismo». Com'è ovvio, ci sono persone corrette in entrambi gli schieramenti. Ma una proliferazione così massiccia di propagandisti sguaiati e in malafede mi era capitato di rado di vederla.
Devo confessare che in particolare questo, ed altri simili appelli per il no, gentilmente conditi di "servi del potere", "culto della personalità" (di Renzi!), presunta illeggibilità del testo degli articoli (va bene che stiamo diventando analfabeti funzionali, ma insomma...) e contumelie varie, fanno venire più di un dubbio sul vero significato politico del voto.
Poi, quando sento parlare Brunetta e Salvini, maestri di eloquenza e di abilità dialettica, i dubbi scompaiono del tutto.