Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

domenica 18 dicembre 2011

Corporazioni, politici e panzane

Evviva le corporazioni! Sappiamo che è solo per la rigidità anticoncorrenziale delle procedure per possedere un taxi che le nostre strade sono sicure, e le tariffe convenienti. Solo grazie al cartello “farmacia” siamo certi che la nostra salute non sia messa a repentaglio, come avverrebbe invece nella grande distribuzione, pur in presenza di un professionista laureato. Ma lì non c'è l'insegna, il bollo, l'investitura da parte di quegli Ordini che, quasi fossero la cavalleria medioevale, attestino la purezza delle intenzioni e la conformità ai loro dettami, incassando al contempo il meritato balzello dalle nostre tasche.
Se ne è accorto pure il capo del governo, cui tanti mettono i bastoni tra le ruote: le liberalizzazioni in Italia le vogliono tutti, ma solo sulla carta. Le lobbies sono attivissime, non volendo rinunciare alle rendite di posizione: ammettono solo una concorrenza finta, e per affossare quella vera foraggiano politici che canzonano il popolo raccontando di “rivoluzioni liberali” mentre consolidano oligopoli e caste. Alla faccia delle uguali possibilità per tutti, e anche di quel mercato che dichiarano di idolatrare, mentre lo vincolano soltanto alla legge del più forte.
È solo un caso, allora, che il governo “dei professori” sia particolarmente inviso a gente che non sembra aver dimestichezza con la competenza e lo studio approfondito dei problemi? Vi è infatti un manipolo di parlamentari, vera casta nella casta, che compie una protesta sguaiata contro le riforme, semplicemente in base al calcolo che, se c'è da pagare per gli sbagli di tanti anni, la cosa non può certo piacere alla gente. Per un lunghissimo periodo, al governo, non hanno fatto alcunché per ristrutturare equamente il sistema, preferendo ricorrere a parole magiche che spostavano sempre in là le soluzioni. E quindi anche oggi sperano. Non nella ripresa dell'Italia, di cui poco gli importa: sperano che le poltrone gli vengano ancora una volta garantite dalle chiacchiere a vuoto e dalle urla scomposte che piacciono ai tanti “furbi” amanti delle risposte semplicistiche. Ancora non si sono resi conto che il tempo delle farse è finito, e che dietro l'angolo ci attende la tragedia?