Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

lunedì 30 maggio 2011

CoCoCo30 - Intervento sulla Relazione della commissione sulla Ca' d'Industria

Ho trovato personalmente condivisibile la relazione della commissione, frutto di un impegno tangibile, lavoro ampio e documentato che perciò condivido. Come condivido la censura all'operato del consiglio d'amministrazione che data all'aprile 2010 - di cui da tempo abbiamo chiesto la rimozione senza tentennamenti (e quindi è inutile farne una polemica politica del tutto sterile).
Venendo in particolare ad un punto specifico, in riferimento anche al punto 6 della relazione, posso circostanziare ulteriormente la descrizione fornita sui punti critici segnalati dagli ospiti e dai familiari delle strutture grazie alla testimonianza diretta di cittadini interessati a riguardo della sede delle “Camelie”.
Si tratta di episodi riferiti direttamente da parenti che visitano ed assistono i loro cari, soprattutto su problemi del servizio di alimentazione destinato alle persone non autosufficienti e su specifici fatti recenti, riferiti alle ultime settimane:
- per una decina di giorni, sino a questo fine settimana, non sono più stati disponibili prodotti omogeneizzati (un problema paragonabile a quello di un reparto neonatale privo di latte in polvere), e questi sono stati portati da casa dai parenti dei ricoverati;
- in certi giorni le porzioni appaiono assolutamente inadeguate (ad esempio, lunedì 23 maggio);
da due anni, alla sera, il secondo piatto è costituito da prosciutto cotto frullato – possibile che non si riesca a variare?
- di recente la platessa compare con impressionante continuità, in pratica un giorno sì e l'altro no;
- si evidenzia un'assistenza al pasto per le persone costrette a letto caratterizzata da presenza scarsa di operatori e conseguentemente da tempi lunghi, così da costringere a consumare pasti anche freddi, pur con lodevoli eccezioni dipendenti da una maggiore sensibilità di alcuni operatori;
- nel giardinetto, le piastre della pavimentazione sono sconnesse e procurano a chi transita in sedia a rotelle scossoni fastidiosi, ma anche dolorosi per talune patologie
Con ciò non si vuole assolutamente denigrare la struttura, o l'impegno di tanti operatori, quanto segnalare l'evidente permanenza di spazi di miglioramento; si tratta indubbiamente di problemi organizzativi, piccoli o meno, che naturalmente si possono ritrovare anche in altre strutture.
Tuttavia è il confronto con gli oneri che fa di queste, ed altre, carenze organizzative un problema di oggettiva rilevanza:
- con questo onere di spesa, cui si aggiunge oltretutto un significativo aumento delle rette in questi anni, come possono essere i pasti – anche solo in modo occasionale - così evidentemente carenti?
- si pagano oltre un centinaio di pasti in più di quelli che effettivamente si consumano e poi le razioni sono non di rado giudicate insufficienti dagli ospiti?
- è in questo modo che si accumula un probabile buco di bilancio per circa 700.000 euro, di cui hanno parlato gli organi di stampa?
- perché i turni di lavoro non presentano per alcune mansioni un numero adeguato di lavoratori, dato che questo finisce per influire sulla qualità del servizio?
- e le domande rimaste del tutto senza risposta – che si trovano a pag. 41 della relazione?
1. La ditta FMS aggiudicatrice dell’appalto, aveva mai fatto prima dell’aggiudicazione ristorazione o catering?
2. Le referenze e le qualità prospettate nell’offerta tecnica da FMS, sono direttamente possedute da FMS o da altra società?
3. In merito al gruppo FMS - Serist, è stata verificata in sede di commissione di gara l’effettiva esistenza del “gruppo”?
4. Dato che FMS per i due terzi risulta di intestazione fiduciaria, la Fondazione ha mai chiesto di conoscere la identità dei titolari di queste quote?
5. Nel contratto d’appalto è previsto un prezzo minimo garantito per quanto riguarda il numero delle giornate alimentari: cosa avviene se le giornate sono inferiori? Ovvero, se i pasti consumati sono superiori?
6. Tenuto conto che la durata dell’appalto è decennale, risponde a verità il fatto che sia riconosciuta a FMS la possibilità di poter recedere liberamente, sulla base di una semplice comunicazione, prima della scadenza? La stessa facoltà è stata riconosciuta anche a Cà d’Industria?
Chiedo quindi con urgenza che il presidente di Ca' d'Industria si presenti all'intero consiglio comunale per rendere ragione sia dei tanti punti inevasi, sia della voragine di bilancio che si è determinata. Oppure, se non lo ritiene opportuno, ha un'alternativa: con un briciolo di residua coerenza, di fronte a questi risultati di gestione, può dimettersi.