Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

giovedì 14 aprile 2011

CoCoCo20 - Giustizia, sentenza Argent e richiesta di dimissioni della Giunta

Prendo la parola oppresso da un senso di profonda tristezza per il destino della giustizia nel nostro paese e per il discredito al quale si offre, con un crescendo esponenziale, il nostro Parlamento, libero e fedele alla Costituzione, ormai, solo a parole. IUSTITIA DELENDA EST, evidentemente. Un programma coerente, e che non mancherà di essere apprezzato da schiere di malfattori – ancorché incensurati – tutti pronti ad approfittare della nuova tempistica della prescrizione non breve, ma brevissima (essendo quella breve già stata stabilita dalla legge ex-Cirielli), mettendo sotto i piedi i diritti delle vittime, ma anche degli imputati innocenti. Che abisso di vergogna, per chi imposta le campagne elettorali sulla sicurezza e la repressione della criminalità, e si mostra poi oggettivamente il primo complice dell'impunità organizzata! Che splendido messaggio, da lanciare alle persone oneste!
Ma una pari vergogna provo per l'istituzione comunale, all'indomani della sentenza che ha dato ragione alle istanze a suo tempo presentate dal Comune contro il Piano attuativo Argent. Poche sedute fa, avete preso per il naso il Consiglio raccontando che non c'era ormai niente da fare, che la sentenza sfavorevole era certa, e che dovevamo correre ai ripari per evitare guai maggiori. E l'avete fatto in maniera convincente, con sublime faccia tosta, così così come ora andate raccontando che l'amministrazione non avrebbe fatto alcun regalo ai privati, che la transazione sottoscritta con la proprietà riguarda solo ed esclusivamente i tempi, e che nessuna volumetria in più è stata concessa. Ma chi volete prendere in giro? Niente in più, affermate: ma l'onestà imporrebbe di precisare rispetto a quando! Che senso avrebbe avuto allora la causa ora vinta dal Comune? È stata promossa da Como o da Marte?
I casi sono solo due, entrambi francamente orribili. L'ipotesi più favorevole alla Giunta è che foste veramente convinti di quanto avete insistentemente affermato. Ma questo, unito alla fretta con la quale avete respinto la nostra proposta di attendere, ispirata ad una prudenza che si è rivelata più che giusta, si è rivelato l'ennesimo segno di incapacità a gestire la cosa pubblica nell'interesse della città. Una sola conseguenza è possibile, per salvare una dignità del tutto compromessa, un rimedio tanto estremo quanto tardivo: dare seduta stante le dimissioni, riconoscere la sommatoria pesantissima dei vostri errori e sgomberare il campo. Fatelo. Lo impone non solo l'analisi politico-amministrativa, ma il buon gusto e il buon senso.
Altrimenti lasciate il campo libero ad altre ipotesi, talmente aberranti che non voglio neppure prenderle in considerazione. La città vi sta giudicando. Neppure adesso vorrete mostrare un sussulto di dignità?