Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

lunedì 21 luglio 2008

Informazione dall'estero: al solito, che pena...

Lo osservava un rapporto di qualche mese fa, realizzato da “Medici senza frontiere” in collaborazione con l'Osservatorio di Pavia, sull'attenzione alle aree di crisi nel mondo. Queste situazioni drammatiche, che per la gran parte dell'informazione estera “fanno notizia” e vengono quindi coperte in maniera variamente approfondita, nell'informazione italiana, soprattutto televisiva, sono quasi completamente trascurati e solo in qualche caso raggiungono i margini dei notiziari, generalmente in orari impossibili per il grande pubblico.
Non ci si dovrebbe meravigliare troppo, dato che in Italia si chiamano “telegiornali” anche contenitori di pettegolezzi, intrattenimenti e “lanci” pubblicitari mescolati con qualche fatto di cronaca, quasi sempre trattato con una professionalità scadente o assente (interviste sul caldo, persecuzione dei parenti delle vittime con domande ripugnanti su come si sentano o sul perdono da concedere, fino alle interviste con citofoni silenti o calciatori monosillabanti). Non casualmente, l'informazione politica perde essa pure qualsiasi tratto di obiettività, e diventa faziosa, censoria, parziale, fino a perdersi nell'adorazione smaccata del padrino politico (il fatto che in ampia misura esso coincida con il padrone-proprietario è un'altra peculiarità tutta italiana cui nessuno ha voluto porre argine).
Quando infine si è proprio costretti ad affrontare tematiche internazionali, si finisce il più delle volte per assistere a scalcinate riproposizioni dei più vieti stereotipi, quali la semplificazione tra buoni e cattivi, l'estremizzazione delle contrapposizioni, il ripiego sul gossip (esemplari in tal senso i servizi provenienti dal Regno Unito), l'esaltazione di qualche spunto patriottico-provinciale (vi è un raduno, in acque francesi, di velieri storici provenienti da tutto il mondo? Si parla solo ed esclusivamente dell'Amerigo Vespucci!).
Limitandoci solo a questa mattina, è stata esemplare la pietosa condotta del TG2, che trattava la vicenda della bimba malmenata e ridotta in fin di vita a Roma dal padre squilibrato, di nazionalità francese... parlando da Parigi, di fronte ad un'edicola, lamentando il fatto che i giornali d'oltralpe non si sognano di dare alla notizia lo stesso, ossessivo risalto che le concedono tutti i TG e quotidiani nazionali! Un vertice di professionalità (alla rovescia, ovviamente: andrebbe piuttosto definito un abisso), che naturalmente brucia spazi preziosi di informazione a vantaggio del solito moralismo d'accatto.
Squallida ed inconcludente è poi la competizione tra TG, quando si verificano crisi di grandi proporzioni e le varie testate provvedono alla spedizione degli inviati, tesi a fornire “ultime ore” tutte uguali, da apprezzare magari per l'anticipo di pochi minuti rispetto alle altre, anziché gli elementi per comprendere quanto sta avvenendo negli altri paesi. Tutti nello stesso luogo, cancellando di fatto il resto del mondo che viene accantonato per rispondere a quelle che si credono “esigenze del mercato”.
Conclusione: tra i cittadini europei, gli Italiani hanno una informazione tra le più limitate, scadenti e provinciali. Ma se ne accorgono?