Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

lunedì 14 luglio 2008

Bronislaw Geremek ci ha lasciati

Muore improvvisamente un uomo che ha rappresentato molto per il suo paese e per l'Europa intera. È una perdita autentica per il riformismo nel nostro continente. A me è sembrato sempre un modello di stile e coerenza che può insegnare molto, al di là delle specifiche posizioni, a chi si dedica all'attività politica. Purtroppo, per tanti, essere un intellettuale - seriamente, guardando oltre le convenienze, senza chinare il capo di fronte al potere - è un serio difetto...
Riprendo una delle sintetiche biografie messe in rete in queste ore, e un rimando ad un lucido saggio sulla centralità dell'educazione nel processo europeo: http://universitas.fondazionerui.it/portal/page/categoryItem?contentId=47286

Professore, intellettuale, storico, politico, uomo. Bronislaw Geremek lascia dietro di sé un vuoto profondo nella coscienza polacca e europea. Stimato sia a destra che a sinistra. Conosciuto a livello internazionale per l'intelligenza e l'acutezza delle sue idee, Geremek ha segnato la storia della Polonia per oltre un quarto di secolo.
Uomo mite, raffinato nei modi, è stato uno dei massimi esponenti dell'intellighenzia polacca durante il regime comunista. Protagonista della transazione democratica, partecipando alla Tavola rotonda del 1989, è stato deputato presso il parlamento di Varsavia per oltre dieci anni, ricoprendo tra il 1997 e il 2000 la carica di ministro degli Esteri. Fu lui nel 1999 a firmare lo storico ingresso della Polonia nella Nato.
Eurodeputato dal 2004 nel gruppo 'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa' è sempre stato un fervente sostenitore dei principi fondanti l'Unione europea. Titolare di cattedra presso il prestigioso College d'Europe, ai suoi studenti ripeteva sempre che "l'Europa doveva rappresentare una seconda patria. La patria di tutte le famiglie storiche, culturali e sociali del vecchio continente".
Tra gli intellettuali più attivi durante il regime comunista, Geremek è stato fin dal 1968 - dalla repressione violenta della Primavera di Praga - un fermo oppositore della dittatura fino a sposare nel 1980 le proteste degli operai dei cantieri navali di Danzica. Incarcerato per oltre un anno durante il periodo della legge marziale in Polonia, dal 1982 è divenuto stretto collaboratore e consigliere del leader di Solidarnosc, Lech Walesa.
Le cronache del tempo riportano spesso il famoso aneddoto del primo incontro tra Geremek e Walesa nei cantieri di Danzica. Un incontro che ha segnato la storia futura polacca e che rappresenta la riunione tra la classe operaia e il mondo degli intellettuali per il bene e la lotta comune. "Stavo parlando (a Walesa, ndr) da non più di dieci minuti sui documenti che noi intellettuali potevamo scrivere per mettere pressione al regime, spiegando strategie e teorie contrastanti. Finisco la frase e Walesa era sparito! Dopo cinque minuti tornò con delle carte dicendomi: il presidio dei promotori dello sciopero ci ha affidato l'incarico di formare due gruppi di esperti". Pragmatismo unito alla teoria. Un legame, una sorta di fascino personale che è rimasto negli anni tra Geremek e Walesa, anche quando tanti anni dopo le loro strade politiche si sono divise.
Insieme ad Adam Michnik, Tadeusz Mazowiecki e Lech Walesa, Bronislaw Geremek fu uno dei principali protagonisti della Tavola rotonda nel 1989 - negoziati tra gli esponenti del regime e quelli dell'opposizione e di Solidarnosc - che traghettò pacificamente la Polonia alla democrazia.
Politico di lungo corso e libero pensatore non ha mai nascosto il suo dissenso nei confronti dei fratelli Kaczynski, Jaroslaw l'ex-premier e Lech l'attuale presidente. Destò scalpore e suscitò non poche polemiche la decisione nel 2007 di non sottoporsi ai procedimenti di "Lustracja", che intimavano a tutti gli uomini politici e intellettuali di dichiarare di non aver mai collaborato con il regime comunista, lanciando dai banchi dell'Europarlamento un fragoroso attacco politico contro l'allora governo social-conservatore di Jaroslaw Kaczynski, primo fautore dell'inasprimento dei regolamenti della Lustracja.