Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

domenica 23 gennaio 2011

Libri al rogo

Cosa può spingere un amministratore pubblico a promuovere iniziative tanto inutili quanto funeste? Perché infangare l'immagine dell'ente che si rappresenta con un grossolano oltraggio all'articolo 21 della nostra Costituzione che, sarà bene ricordarlo, recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”? È quanto vorremmo chiedere all’assessore provinciale alla cultura di Venezia e a quello regionale veneto che, spalleggiati da alcuni colleghi di centrodestra, hanno intimato a biblioteche e scuole di mettere al bando (in quanto “cattivi esempi”) i libri di numerosi autori firmatari di un appello del 2004 che prendeva spunto dal caso di Cesare Battisti per discutere di terrorismo, degli “anni di piombo” e delle leggi relative, tra i quali Saviano.
Trovo davvero deplorevole il fatto che Battisti non stia scontando la pena nelle patrie galere, e mi auguro che si trovi presto una soluzione per fargli espiare la condanna definitiva. Ma non mi sognerei mai di invocare misure persecutorie nei confronti di chi la pensa diversamente da me, attuando procedure tipiche dei periodi più oscuri della storia passata. A quale cultura fa riferimento chi mette al bando libri che ritiene “diseducativi”, oltretutto non per il loro contenuto ma perché le convinzioni degli autori non corrispondono a quelle di chi detiene il potere? Peserà di più la formazione giovanile da nostalgico del Ventennio o la smania di garantirsi un po' di visibilità, tipica di tanti politicanti vanesi? In Italia è inutile sperare nelle dimissioni, o almeno nel pentimento, di chi rappresenta in maniera tanto indegna le istituzioni pubbliche: speriamo almeno che chi ha avuto la disgrazia di eleggerli apra gli occhi e li valuti per quello che sono.