Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

giovedì 23 aprile 2009

Il risparmio energetico è per gli altri. Noi siamo più furbi

Poteva il nostro sensibilissimo governo di centrodestra restare inerte dinanzi alla "giornata della terra"? Certo che no! Infatti nella Commissione Industria del Senato è appena stato approvato un emendamento della maggioranza che toglie il divieto di commercializzare dal 2010 elettrodomestici di classe energetica inferiore alla classe A e dal 2011 di lampadine ad incandescenza: quello varato dal precedente governo Prodi. Di energia in Italia ce n'è da sprecare, evidentemente, e poi tra breve (giorni o al massimo settimane) produrremo energia nucleare pulitissima, economicissima, sicurissima...
Il provvedimento anti-ecologico viene preso proprio mentre è in corso il vertice del G8 Ambiente di Siracusa. Mentre in Europa, e con Obama anche in Usa, si è finalmente capito che le tecnologie verdi e l'efficienza energetica sono il più opportuno strumento anticrisi, per rilanciare le nostre economie, il centrodestra italiano (che già si è messo in evidenza agli occhi del mondo approvando in Senato un'assurda mozione negazionista sui cambiamenti climatici in cui si affermava tra l'altro che il riscaldamento globale non esiste), prosegue con la sua passione per le misure di retroguardia, mentre su di un altro fronte cerca a più riprese di consentire una caccia sempre meno controllata, anche a vantaggio delle lobby produttrici di armi.
Sono operanti forti interessi economici degli "amici", certamente, ma anche un vecchio riflesso condizionato a pensare con fastidio a tutte le preoccupazioni ambientali, derubricate evidentemente nella categoria "lacci e lacciuoli".
Oltre ad infischiarsene bellamente del pianeta che lasceremo ai nostri figli, questi ultimi geniali provvedimenti penalizzano proprio l'industria italiana, che in particolare nel settore degli elettrodomestici è all'avanguardia nei modelli ad alta efficienza: il divieto a vendere lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi di vecchia generazione rappresenterebbe infatti per le nostre imprese un oggettivo vantaggio competitivo.