Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

mercoledì 15 aprile 2009

Calderoli colpisce ancora

Onore all'estensore primo della legge-porcata in materia elettorale, il ministro Calderoli (non è un ossimoro, è la nostra realtà politica...) che si erge a difensore della democrazia minacciata... dal referendum. Salta agli occhi di tutti che, se un referendum non garba a lui, ipso facto è cosa antidemocratica.
Come afferma il giurista Giovanni Guzzetta, ''La sua sedicente interpretazione costituzionale circa l'illegittimita' dell'abbinamento del referendum alle elezioni del 7 giugno non meriterebbe nemmeno un commento, se provenisse da uno studente di giurisprudenza: basterebbe bocciarlo. Purtroppo proviene da un ministro, il quale ignora il fatto che non esista alcun diritto alla segretezza dell'astensione, essendo l'astensione un fatto pubblico, di cui e' data notizia nei registri elettorali".
La realtà è che questo referendum non va tanto posto a carico di coloro che hanno redatto e proposto i quesiti, ma soprattutto va celebrato tenendo conto degli oltre 821 mila cittadini che l'hanno firmato e di tutti i cittadini, che hanno e devono avere il diritto di esprimere il proprio voto in proposito, senza i sotterfugi e gli sgambetti che vorrebbe imporre loro Calderoli, facendo ritornare gli elettori più volte alle urne nel giro di pochi giorni. Bell'esempio, quello dei politici che esortano a non andare a votare, a boicottare questa o quella consultazione. Soprattutto è un autogol clamoroso quello della "Lega sprecona", secondo la quale potremmo permetterci di buttare quasi 400 mila euro dalla finestra per compiacere lorsignori, diventati evidentemente, con l'abitudine al potere, molto più "romani" e membri della "casta" di quanto non farebbe loro piacere ammettere.