Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

mercoledì 4 marzo 2009

La natura? Da violentare per legge...

I praticanti la caccia sono scesi da 1.574.873 nel 1985 a 765.504 nel 2009. Una buona notizia sul piano della civiltà e sensibilità ambientale, sembrerebbe. Ma le lobby non stanno a guardare: spinte dai più nobili e disinteressati motivi attivano i loro strumenti all'interno del Parlamento. Al Senato è in discussione la proposta di modifica di legge del parlamentare del Popolo della Libertà, Franco Orsi, in materia di caccia. Questi politici "amano e difendono la vita", perciò... tentano giustamente di smantellare la legge 157/1992, l’unica legge (neppur troppo rigorosa) che tutela direttamente la fauna selvatica nel nostro Paese.
L'elenco dei cambiamenti peggiorativi è impressionante, tanto più se si considera che negli anni si sono succedute le messe in mora dell'Italia da parte della Commissione Europea, nonché le condanne della Corte di Giustizia Europea per le manifeste inadempienze del nostro paese nei confronti delle disposzioni comunitarie. Qui si rema contro ancor più sfacciatamente che in passato. Nella nuova proposta infatti:
- scompare l’interesse della comunità nazionale e internazionale per la tutela della fauna;
- scompare la definizione di specie superprotette: animali come il Lupo, l’Orso, le aquile, i fenicotteri, i cigni, le cicogne e tanti altri, in Italia non godranno più delle particolari protezioni previste dalla normativa comunitaria e internazionale;
- si apre la caccia lungo le rotte di migrazione: un fatto che arrecherà grande disturbo e incentiverà il bracconaggio, in aree molto importanti per il delicatissimo viaggio e la sosta degli uccelli migratori;
- si attua la totale liberalizzazione dei richiami vivi con la possibilità di detenerne e utilizzarne un numero illimitato;
- viene mortificata la ricerca scientifica: l’autorità scientifica di riferimento per lo Stato (l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, oggi ISPRA)
- rischia di essere completamente sostituta da istituti regionali che rilasceranno pareri su materie di rilevanza nazionale e comunitaria;
- la creazione di istituti regionali renderà potenzialmente impossibile effettuare studi, ricerche e individuazione di standard uniformi sul territorio nazionale; si apre la caccia nei parchi a specie non cacciabili: la formulazione del Testo Orsi rende possibile la caccia in deroga (cioè la caccia alle specie non cacciabili) addirittura nei Parchi e nelle altre aree protette;
- saranno punite le regioni che proteggono oltre il 30% del territorio regionale: chi protegge "troppa" natura sarà punito (!);
- è prevista la licenza di caccia a 16 anni; viene liberalizzato lo sterminio di lupi, orsi, cervi, cani e gatti vaganti: i sindaci assumono poteri di autorizzare interventi di abbattimenti e eradicazione degli animali, in barba alle più elementari norme europee;
- viene consentito emanare leggi regionali per cacciare specie non cacciabili;
- viene consentito cacciare con neve e ghiaccio: in momenti di grandi difficoltà per gli animali a reperire cibo, rifugio, calore;
- vi sarà un ritorno all’utilizzo degli uccelli come zimbelli;
- viene ridotta la vigilanza venatoria: le guardie ecologiche e zoofile non potranno più svolgere vigilanza nonostante l’Italia sia il Paese con il tasso di bracconaggio più alto d’Europa;
- viene cancellato l’Ente Nazionale Protezione Animali dal Comitato tecnico nazionale: le associazioni ambientaliste presenti nel Comitato sulla 157 saranno ridotte da quattro a tre. L’ENPA, storica associazione animalista italiana, viene del tutto estromessa.
Si perde anche la voglia di commentare simili nefandezze, così tipiche di un andazzo italico: arraffo e distruggo quel che c'è, finché ce n'è, e tanti saluti ai fessi che verranno poi.
È possibile far sentire la propria voce aderendo ad una delle varie inziative sorte in questi giorni (la documentazione più completa su http://www.olambientalista.it/ddlprocaccia.htm )