Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

lunedì 18 luglio 2011

Corporazioni + privilegi = declino inarrestabile

Se il paese un giorno andrà a fondo, è ovvio, le responsabilità saranno molteplici. Sembra tuttavia che in questi giorni una discreta parte se la siano voluta assumere quei rappresentanti di corporazioni seduti in Parlamento a difendere interessi e rendite di una ristretta parte di Italiani, contro gli altri. Come definire altrimenti l'atteggiamento di quelle decine di avvocati-parlamentari della maggioranza che hanno minacciato di non votare la manovra finanziaria se non si fossero azzerate le liberalizzazioni riguardanti il loro Ordine? E cosa pensare di quella quindicina di sindaci e presidenti di Provincia-parlamentari, che hanno annunciato un'analoga, cieca opposizione pur di non perdere il diritto al cumulo delle cariche e degli emolumenti?
Già, perché a motivare la difesa con fiero cipiglio della categoria cui appartengono questi illustri rappresentanti del popolo (ma, nella sostanza, lo sono davvero?) è soprattutto l'intoccabilità del privilegio di continuare a esercitare la professione o le altre cariche amministrative anche durante il mandato elettivo, in spregio a qualunque conflitto di interessi, cumulando reddito e indennità, e anzi incrementando il volume dei clienti e degli affari grazie alla carica ricoperta, a differenza di quanto avviene ad esempio per professori e magistrati che devono andare in aspettativa. E un avvocato può addirittura legiferare sulla materia delle cause di cui si sta occupando!
Ma perché stupirsi? In un frangente tanto grave come l'attuale, la maggioranza al completo è stata lesta nel caricare gli Italiani dei necessari sacrifici, guardandosi bene però dall'annullare spese che non portano alcun beneficio alla collettività, come i vitalizi degli ex parlamentari, e dall'approvare la tante volte promessa riduzione degli emolumenti di quelli in carica, con il taglio delle auto blu e di altri privilegi. Chissà se, per costoro, siamo davvero tutti sulla stessa barca?