sabato 11 giugno 2011
Miracolo (ministeriale) a Milano
Finalmente i nostri problemi cominciano a risolversi. Era ora che l'alta politica partorisse una geniale soluzione a tutte le inefficienze italiane, semplice oltretutto: basta portare due ministeri a Milano, lontano da "Roma ladrona". Si realizzerà un evidente aumento della produttività, un'evidente gratificazione dell'orgoglio padano, e soprattutto un evidente risparmio dei costi. Dite che non è vero?
Ma l'impulso all'economia è garantito: infatti ogni sede pubblica richiede adeguata dignità, quindi posti di lavoro nell'edilizia per creare tanti nuovi palazzi governativi. A meno che, sull'esempio romano, non si preferisca prenderli in affitto a prezzi esorbitanti, beneficando imprenditori senz'altro meritevoli agli occhi di chi decide. Comunque, il denaro gira...
E si vuol negare la possibilità di distribuire nuovi posti di lavoro sui luoghi raggiunti da questa nuova manna? Dato che una parte dei dipendenti romani si accomoderebbe in qualche altro ufficio della Capitale, le strutture milanesi per funzionare dovranno operare indispensabili assunzioni. Il tutto, ne siamo sicuri, senza aggravi per i contribuenti. A chiacchiere: esattamente come è avvenuto negli scorsi decenni con la proliferazione di tante nuove province, che si vede bene quanto abbiano migliorato l'efficienza amministrativa. E infatti da decenni i governi promettono solennemente di abolirle, ovviamente guardandosi bene dal farlo per non provocare la rivolta di tanti professionisti della politica che non saprebbero altrimenti come impiegare il tempo.
A Como, possiamo verificare questa particolare modalità di gestione della cosa pubblica guardando il "Pirellino", il palazzo che la Regione Lombardia ci ha generosamente regalato (coi nostri soldi). Le attività fervono, gli uffici sono gremiti, ogni problema dei cittadini viene tempestivamente risolto presentandosi agli sportelli. Non è assolutamente un mero ufficio di rappresentanza e di distribuzione di prospetti, paragonabile a quello che la stessa regione ha aperto a Bruxelles.
Ma a noi comaschi è altrettanto indispensabile. Dite che non è vero?
Ma l'impulso all'economia è garantito: infatti ogni sede pubblica richiede adeguata dignità, quindi posti di lavoro nell'edilizia per creare tanti nuovi palazzi governativi. A meno che, sull'esempio romano, non si preferisca prenderli in affitto a prezzi esorbitanti, beneficando imprenditori senz'altro meritevoli agli occhi di chi decide. Comunque, il denaro gira...
E si vuol negare la possibilità di distribuire nuovi posti di lavoro sui luoghi raggiunti da questa nuova manna? Dato che una parte dei dipendenti romani si accomoderebbe in qualche altro ufficio della Capitale, le strutture milanesi per funzionare dovranno operare indispensabili assunzioni. Il tutto, ne siamo sicuri, senza aggravi per i contribuenti. A chiacchiere: esattamente come è avvenuto negli scorsi decenni con la proliferazione di tante nuove province, che si vede bene quanto abbiano migliorato l'efficienza amministrativa. E infatti da decenni i governi promettono solennemente di abolirle, ovviamente guardandosi bene dal farlo per non provocare la rivolta di tanti professionisti della politica che non saprebbero altrimenti come impiegare il tempo.
A Como, possiamo verificare questa particolare modalità di gestione della cosa pubblica guardando il "Pirellino", il palazzo che la Regione Lombardia ci ha generosamente regalato (coi nostri soldi). Le attività fervono, gli uffici sono gremiti, ogni problema dei cittadini viene tempestivamente risolto presentandosi agli sportelli. Non è assolutamente un mero ufficio di rappresentanza e di distribuzione di prospetti, paragonabile a quello che la stessa regione ha aperto a Bruxelles.
Ma a noi comaschi è altrettanto indispensabile. Dite che non è vero?