Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

lunedì 21 febbraio 2011

CoCoCo 14 - Studenti sì, ma non critici...

Intervengo a proposito della lettera dell'assessore Faverio pubblicata sulla “Provincia” del 17 febbraio, sul patrocinio negato per una manifestazione degli studenti di Como. Preoccupato dei toni irritati nei confronti degli studenti, presentati sostanzialmente come inaffidabili, ho voluto svolgere una piccola indagine per sentire anche l'altra campana. I fatti da me accertati li posso riassumere come segue:
1. Gli studenti hanno inteso organizzare una giornata di studio e di riflessione sulla situazione della scuola in generale, e specificamente a Como, e non una manifestazione di protesta politica. La sintesi della loro posizione offerta dalla “Provincia” del 16 febbraio è stata in proposito precisa;
2. Tale fatto è confermato dalla scelta di una giornata domenicale, che da un lato conferma la serietà delle loro intenzioni, dall'altro che non si puntava alla replica di manifestazioni di protesta per le quali, com'è noto, si ricorre purtroppo all'interruzione delle lezioni infrasettimanali per cercare la partecipazione più ampia;
3. Che i giovani organizzino un percorso conoscitivo e di confronto sui temi che li riguardano mi sembra degno della massima considerazione, soprattutto se si guarda alle tante manifestazioni di disimpegno e di indifferenza contemporanee, nonché ai pessimi esempi che arrivano sempre più frequenti dal mondo degli adulti;
4. L'iniziativa, pur prevedendo anche un concerto, non è mai stata presentata dai proponenti come una “giornata della creatività”: se l'Assessore l'ha intesa come tale, ha capito male, e la cosa meraviglia un poco, dal momento che si sarebbe trattato di una sorta di doppione di quella giornata che viene ormai da molti anni organizzata verso la fine di ogni anno scolastico;
5. Il Comune, naturalmente, può decidere di non patrocinare direttamente una simile iniziativa, può anche evitare di offrire spazi in alternativa: deve essere chiaro, però, che questa è una scelta politica, magari motivata da un eccessivo timore, sulla quale non intendo neppure pronunciarmi. Però l'istituzione in questo modo dimostra di non saper essere “casa comune” per questi ragazzi. Temo che essi si faranno, una volta di più, un'idea della politica come il luogo della mera appartenenza di parte o dell'affermazione di interessi, il cui accesso è consentito solo a prezzo di sottomissioni più o meno abominevoli, ed è un peccato;
6. Ho trovato peraltro molto significativo nel comunicato dell'assessore, che egli adombrasse la possibilità dell'intervento di adulti (tra virgolette!) fomentatori all'interno della scuola di chissà quali macchinazioni politiche: questa sì, nella sua totale inconsistenza, è una manifestazione di pregiudizio ideologico, e meno male che, con un artificio retorico, egli la smentisce per affermare la sprovvedutezza degli studenti;
7. Una occasione perduta, dunque: sono peraltro certo, in cuor mio, che dietro a tutto ciò stia semplicemente l'ingenuità e la buona fede di un assessore un poco disattento, e non la strumentalizzazione politica di chi teme che l'analisi delle condizioni operative della scuola italiana e dei provvedimenti assunti per trasformarla suscitino le critiche dei diretti interessati.
8. Mi sembrerebbe opportuno, a questo punto, riprendere contatto con gli studenti o aiutarli a realizzare l'iniziativa, anche senza necessità del patrocinio: in fondo una giornata di studio può essere ridotta all'osso, logisticamente parlando. L'importante comunque, è che questi nostri ragazzi non vengano dipinti come degli sciocchi, o in malafede, perché non lo sono affatto.