Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

mercoledì 28 marzo 2012

Personalismi di qua e di là

Pietro Vierchowod protesta, dopo la recente presentazione della lista civica a sostegno di Mario Lucini: «perchè chi ha perso le primarie si sente in dovere di fare una personale lista in appoggio al candidato ufficiale? Non sarebbe meglio che questi signori facessero la campagna elettorale per il proprio candidato, senza cercare consensi personali? La risposta si trova nel fatto che questi candidati cercano solo di far valere il proprio potere in sede di nomine in Consiglio Comunale. [...] i cittadini si renderanno conto del gioco che stanno facendo questi signori, vecchi nomi della vecchia politica che hanno rovinato Como».

Sarà anche così. Però: perché altre forze vive della città, ma con un seguito prevedibilmente modesto, sentono il bisogno di fare la propria lista personale, senza aver avviato per tempo un percorso di confronto e di condivisione sulle cose da fare, dando per scontato che "questi signori" sono tutti "vecchi" senza neppure essersi fermati a parlare? Neppure io sono particolarmente entusiasta del proliferare di liste, specie dopo un processo che aveva una sua chiara logica, come le primarie, e difatti mi candido nella lista PD, per quanto personalmente mi costi. Tuttavia la democrazia è anche e soprattutto questo: cittadini liberi che fanno le loro scelte in base alla loro coscienza (almeno per alcuni è così) e si sottopongono al giudizio di un elettorato libero. Per evitare di confondere quest'ultimo, sarebbe forse stato bene che tutti i soggetti (ripeto, tutti) avessero saputo avviare un percorso di semplificazione e di integrazione mettendo da parte il vero male di questi anni: i personalismi, l'incapacità di ascoltarsi. Se così non è stato, necessariamente la parola passa alle urne. Buona fortuna a tutti quelli che hanno davvero a cuore il bene della città.

martedì 20 marzo 2012

CoCoCo51 - Mancato invio rendicontazione

In data 19 dicembre inoltravo agli uffici, via posta elettronica, una richiesta di dati che apparentemente non presentava problematiche di sorta, e che sembra invece essere diventata una vera odissea cernezziana. Vi diletterò dunque per un minuto raccontandovela, affinché ciascuno possa trarne le debite conclusioni.
Chiedevo allora di poter conoscere l'importo degli introiti che il Comune incamera annualmente dall'attività dei mercati cittadini (coperto, mercerie, quartieri) e delle somme eventualmente spese per lavori di manutenzione.
Sono rimasto senza risposte per un paio di mesi, pur avendo inoltrato al dott. Fumagalli un paio di solleciti, sempre via email. Stavo per deporre ogni speranza, quando ecco, il medesimo si è rivolto a me di persona durante l'ultima seduta della IV commissione, assicurandomi cortesemente che i dati richiesti erano praticamente pronti e mi sarebbero stati recapitati entro fine settimana.
Indovinate il seguito? Di settimane ne sono passate alcune, senza traccia della documentazione. All'ennesimo sollecito mi veniva risposto che era questione di un paio di giorni. Nessun esito. Un incontro nel corridoio, ieri sera, posticipava la consegna di “una mezz'ora”.
Al momento in cui parlo non ho ancora ricevuto nulla. Nulla. Nulla nella posta elettronica, nulla nella casella; ammetto di non aver controllato l'arrivo di eventuali piccioni viaggiatori.
Neanche avessi chiesto uno studio sinottico sui livelli di vendita di ciascun articolo, tipologia per tipologia, con serie storiche dalla fondazione dei mercati ad oggi.
È chiaro che, alla conclusione di questo mandato, non posso fare a meno di interrogarmi sulle ragioni di questo atteggiamento. Forse sarebbe anche il caso di rivendicare maggiore rispetto non per la mia modesta persona, bensì per il ruolo che ricopro. In ogni caso, vorrei sottolineare che, se io ricevessi una richiesta di informazioni, soprattutto se fossi istituzionalmente tenuto a fornirle, mi guarderei bene dal dare formali e reiterate assicurazioni, qualora non fossi in grado di adempiere alle promesse. Ma mi rendo conto di vivere in un altro mondo rispetto a quello dell'amministrazione cittadina.
So che sono stato davvero ingeneroso. Infatti avrei potuto aspettare fino a domani sera, prima di elevare questa protesta. Dopo tante settimane, un giorno in più o in meno, magari l'ultimo...
O forse è meglio prenderla come un auspicio. La previsione, forte di un assoluta certezza da parte del diretto interessato, che la prossima amministrazione sarà quella che io auspico, e addirittura che mi si potrà vedere in consiglio tra qualche mese e consegnarmi i dati allora. Se così fosse, pur indispettito da come si è svolta la vicenda, ringrazio dell'augurio. Vorrei avere la sua stessa incrollabile fiducia...

lunedì 19 marzo 2012

Como non crederà alle panzane [?]

«Mосква слезам не верит» («Mosca non crede alle lacrime»). Il famoso detto russo viene alla mente leggendo il resoconto fatto da un quotidiano locale della serata di presentazione dei lavori per il programma del centosinistra. La prevedibilissima delusione è sintetizzata nel titolo: “La Como luciniana che bandisce sogni e colpi di scena”.
Eh, già. Niente fuochi d'artificio. Forse, di fronte ad una realtà durissima, che l'opposizione denunciava e preannunciava da anni (ma allora era tacciata di disfattismo), comincerà una buona volta una nuova era per la città? «Como non crede alle balle», potrebbe ormai essere il nuovo slogan.

martedì 6 marzo 2012

Lo sguardo (imparziale) sul futuro

E finalmente sappiamo cosa succederà dopo le elezioni di maggio. Lo immagina oggi il direttore della Provincia, "Con lo scenario tutt'altro che lunare di un'eventuale giunta Lucini immobilizzata tra ordini del giorno a favore dei No Tav, appelli per il ritiro immediato dall'Afghanistan o grandi evoluzioni sintattiche sulle criticità del concetto di accoglienza nelle società post-industriali mentre il resto della città continua beatamente ad andare a fondo."
Giudizio generoso e carico di speranza, grazie! Ricordiamo a tutti che il giornale ha solennemente dichiarato che "non si schiera con nessuno". Semmai, CONTRO qualcuno.
Poi sono gli intellettuali di sinistra a essere dei "so-tutto-io"...

lunedì 5 marzo 2012

I primi della classe

Se il PdL sceglie il suo candidato a Sindaco di Como tramite le primarie, non possiamo che rallegrarci. È un'iniezione di democrazia i cui benefici effetti non mancheranno sicuramente di proiettarsi anche nelle relazioni interne al partito. Se le procedure di voto sono state improntate alla massima correttezza, col supporto di un apposito software, veniamo ulteriormente confortati: il desiderio di trasparenza nella politica è anche una delle nostre maggiori aspirazioni. Infine, è del tutto legittima, e insindacabile, la decisione di circoscrivere la partecipazione ai soli residenti maggiorenni italiani.
Ma un minimo di signorilità non avrebbe dovuto sconsigliare ai vari portavoce di ribadire ad ogni piè sospinto la “profonda differenza” nei confronti delle recenti primarie del centrosinistra, quasi che consentire il voto ai sedicenni e ai residenti stranieri in regola fosse un terrificante abuso? Di quale “legalità” turbata andavano mai cianciando quei signori, quasi ignorassero che ogni libera associazione può fornirsi, al proprio interno, delle regole che ritiene più opportune? Credono per caso, sminuendo l'esercizio della democrazia in casa d'altri, di far meglio risaltare la loro recentissima scoperta? O sono preoccupati del giudizio di un elettorato sempre meno sonnacchioso nei confronti dei risultati di un'amministrazione ormai rinnegata da tutti, compresi gli eredi diretti?