Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

giovedì 12 aprile 2012

Leggere i programmi altrui? Troppo faticoso, lasciateci sognare...

A volte le dichiarazioni in campagna elettorale lasciano perplessi. Ma di solito si tratta della classica divergenza di opinioni, per cui ognuno rimane legittimamente del suo parere. Altra cosa è il travisamento della realtà, come nel caso della dichiarazione sul programma che la candidata PdL Bordoli pubblica sulla propria pagina elettorale Facebook il 29 marzo. Dice la signora di essere “la sola a voler garantire” trasparenza e legalità, e afferma spavaldamente che “la sinistra e il suo candidato fanno finta di nulla invece”. Ovviamente sono rimasto di stucco. Prima però di decidere a quale dei più profondi gironi infernali condannare Lucini per tanta nequizia, ho voluto controllare, prendendo in mano questi benedetti programmi.
Quanto parla effettivamente il PdL di questi temi? 24 righe in totale, quasi tutte nella corposa voce “sicurezza”, che a ben vedere è un altro tema (pp. 1, 13, 14). Nel programma di Lucini vi sono dedicate 127 righe (pp. 3-4, 6, 7, 8, 10) includendo la trasparenza dell'attività comunale, delle nomine, quella economica, la lotta alla corruzione e la sicurezza. Solo 5 volte tanto, e non si tratta di ripetizioni affogate in un discorso ridondante, ma di punti specifici compresi in elenchi.
Mi scuso con i lettori per l'atteggiamento da contabile, che peraltro la professionalità della signora Bordoli saprà apprezzare, e anche per il mio ingenuo convincimento che la prima forma di onestà e trasparenza sia quella di rispettare i dati di fatto. Forse sono fuori dal mondo.
O forse la politica comasca ha bisogno di persone che sappiano leggere la realtà per quella che è, e non per come preferiscono immaginarsela.