Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

mercoledì 3 dicembre 2008

Pulci

«D'âge en âge on ne fait que changer de folie» (Pierre Claude Nivelle de La Chaussée). Niente di strano, perciò, che ogni tanto si cambi idea, stile, modo di vestire e, specie in Italia, partito politico. Ma è abbastanza impressionante la proliferazione di micropartiti, incentrati attorno a figure di secondo piano del centrodestra, che si è avviata – guarda caso – in concomitanza con la fase preliminare della costituzione del Partito delle Libertà.
Santanché, Pionati e, da ultimo il buon Magdi “Cristiano” Allam sentono improvvisa l’urgenza di fondare un proprio movimento politico, affiancandosi ai già numerosi cespugli esistenti, tanto è ricca la loro esperienza, profondo il carisma, diversificata la proposta politica: basterebbe in proposito considerare i simboletti con lo sfondo azzurro e le bandierine che richiamano un altro, e più allettante, contenitore.
Non si rassegnano, infatti, ad entrare nel corpaccione del nuovo soggetto politico per la porta stretta della partecipazione ai partiti (relativamente) tradizionali della destra recente, come militanti, sostenitori, figure più o meno significative, ancorché doverosamente ossequienti al Capo.
No, no. Loro saranno a loro volta “capi partito”, chiederanno di sedere “con pari dignità” al tavolo delle trattative, forti dei risultati – sicuramente travolgenti – delle prossime tornate elettorali. Anziché mendicare uno strapuntino, ambiranno a chiedere a testa alta posti in direzione e garanzie su un adeguato numero di futuri candidati “sicuri”, con fermezza reclameranno quote prefissate in questa o quell’assemblea. Almeno ci proveranno, utilizzando fino all’ultima le loro cartucce mediatiche e cercando perciò in questi mesi la massima visibilità possibile.
Bravi, così si fa, anche se di certo non rimarrete soli; vista la quantità di VIP che il nostro disgraziato paese produce, c’è da temere che la concorrenza sarà agguerrita.
Chi sarà il prossimo?