mercoledì 7 novembre 2018
I bulli al governo? Sanno solo ricattare (per meglio fregare i cittadini)
Ora che è stato approvata in Regione Lombardia, a scrutinio segreto, la mozione 48 proposta dalla Lega sull'utilizzo dei richiedenti asilo nella manutenzione del verde pubblico che prevede, tra gli altri punti, l'impegno a concedere premi nei bandi solo agli enti locali Lombardi che non facciano ricorso a richiedenti asilo, possiamo dirlo: questa NON è una mozione degna di un Paese democratico, è un ricatto da bulli.
Si dimostra che al governo stanno personaggi squallidi, che con la loro prepotenza vogliono trasformare la nostra civiltà e il valore dell'integrazione in una contrapposizione costante tra poveri: mantenere aperti i problemi anziché risolverli.
Perché sono INCAPACI di pensare in termini di bene comune e vogliono speculare sui conflitti per mantere il loro sottopotere e le prebende, che garantiscono di vivere alla faccia nostra anziché cercarsi un mestiere.
E anche Como, nelle cronache amministrative quotidiane, è un ottimo esempio di questa politica che ringhia e abbaia, convinta di mostrarsi forte quando invece è solo violenta (violenza indiretta, secondo il modello di Galtung, ma non per questo meno violenta).
Sono disgustosi.
Bisogna però che cominciamo a dirglielo in faccia.
Si dimostra che al governo stanno personaggi squallidi, che con la loro prepotenza vogliono trasformare la nostra civiltà e il valore dell'integrazione in una contrapposizione costante tra poveri: mantenere aperti i problemi anziché risolverli.
Perché sono INCAPACI di pensare in termini di bene comune e vogliono speculare sui conflitti per mantere il loro sottopotere e le prebende, che garantiscono di vivere alla faccia nostra anziché cercarsi un mestiere.
E anche Como, nelle cronache amministrative quotidiane, è un ottimo esempio di questa politica che ringhia e abbaia, convinta di mostrarsi forte quando invece è solo violenta (violenza indiretta, secondo il modello di Galtung, ma non per questo meno violenta).
Sono disgustosi.
Bisogna però che cominciamo a dirglielo in faccia.
martedì 30 ottobre 2018
Como, la cattiva amministrazione che si dimostra anche inutile
RICAPITOLANDO.
1. Dati di fatto
L'amministrazione di centrodestra, secondo quanto dichiara oggi una consigliera di maggioranza:
- riduce la sicurezza a un mero fatto di polizia, senza capire la complessità del fenomeno
- nega strumenti che eliminano il disagio oltre il degrado
- finge di non vedere la possibilità di infiltrazioni malavitose
- è sorda alle competenze presenti nel consiglio comunale quando sottopongono i problemi
- toglie panchine e wifi per creare disagio agli stranieri (e ai comaschi no?)
- ha realizzato un autentico monumento allo spreco (Infopoint in affitto)
- emette ordinanze per il decoro natalizio assolutamente inutili
- le applica in maniera becera e ottiene con le stesse figuracce nazionali per la città
- sanifica il portico di San Francesco con modalità inutilmente vessatorie
- impedisce sistematicamente di attuare i lavori socialmente utili per i migranti che farebbero capire le vie di una possibile integrazione (non sia mai!)
- evita di trovare soluzioni al problema dei barboni, scaricando tutto il peso sulle associazioni di volontariato che si devono arrangiare
- nega una Commissione speciale su questi problemi (chiesta all'interno della maggioranza, non come provocazione dell'opposizione)
- nega la ricostituzione della Consulta dei servizi sociali.
2. Un parere personale
Da cittadini, dobbiamo ringraziare chi ha posto le questioni con questa evidenza palmare.
Sappiamo che ci sono molti altri segni di insensibilità sociale che vengono lanciati come "messaggi" per far capire che chi comanda lo fa a muso duro, evidenziando peraltro con un risibile "cattivismo" l'egemonia leghista sull'intera compagine.
Ma anche tutti gli altri temi centrali del rilancio della città sono trattati con una straordinaria e incomprensibile inerzia. Tutto è paralizzato. Il sindaco in sostanza continua a ripetere che non si aspettava una tale complessità.
Questa maggioranza ha così sancito il proprio completo fallimento politico, prima ancora che amministrativo.
Se ai Comaschi sta bene che per qualche anno ancora Como prosegua nel degrado di una mera funzione di "vetrina" della politica regressiva di un leghismo delle piccinerie, tutto OK.
Altrimenti, con un minimo di decenza, si prenda responsabilmente atto di questa inadeguatezza e ci si liberi da questo malgoverno.
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venerdì 4 maggio 2018
Mussolini positivo, come no. Del resto anche Hitler amava i cani...
Lara Magoni, neo assessora regionale al Turismo della Lombardia in quota Fratelli d'Italia ed ex campionessa di sci, rilascia senza che nessuno glielo abbia chiesto valutazioni risibili e farneticanti sul periodo fascista. Come in molti altri post di disinformazione in rete, sarebbero "state fatte molte cose buone", eccetera.
A parte l'assoluta ignoranza di chi pontifica senza avere UN dato storico corretto, ma rimastica semplicemente la propaganda neofascista, è strabiliante anche il linguaggio adottato da questo soggetto: "le leggi che tutelano i lavoratori nascono PROPRIO TUTTE dal fascismo. Tutti condanniamo l'eccidio del quale SONO STATI TUTTI COINVOLTI e per il quale c'è da vergognarsi ma ora basta COMBATTERE I FANTASMI...dopo settant'anni... Visto e considerato che QUESTI BENEFIT piacciono a tutti". Ho evidenziato in maiuscolo idiozie talmente evidenti che non avrebbero neppure bisogno di una puntuale disamina (che altri hanno già fatto), perché sono insostenibili sul piano concettuale, oltre che storico:
- TUTTE le leggi che tutelano i lavoratori? Certo non le prime (anteriori al fascismo), né quelle varate nell'Italia repubblicana e più sostanziali;
- TUTTI COINVOLTI nell'eccidio? Chi? Tutti gli Italiani portano le stesse responsabilità? Magari per equiparare i caduti, carnefici e vittime?
- I FANTASMI non sono tali solo per i nostalgici e gli ignoranti galattici? Quelli che vogliono sminuire la gravità di parole, atti, gesti dei loro amici neofascisti lanciando loro una strizzatina d'occhio e sperando di recuperare qualche voto?
- I BENEFIT. Così adesso si chiamerebbero i DIRITTI dei lavoratori? Sono per caso diventati una graziosa concessione di qualche padrone?
Adesso mi chiedo: ma se si applicasse il rigore, la disciplina, il controllo, la precisione richiesti da una pratica sportiva ad alto livello anche all'esercizio di responsabilità politiche, quali conseguenze dovrebbe trarre da sé la neo assessora?
Davvero, in coscienza, una che parla e verosimilmente pensa così si ritiene adeguata a un compito pubblico?
E chi l'ha designata non prova almeno un poco di vergogna?
A parte l'assoluta ignoranza di chi pontifica senza avere UN dato storico corretto, ma rimastica semplicemente la propaganda neofascista, è strabiliante anche il linguaggio adottato da questo soggetto: "le leggi che tutelano i lavoratori nascono PROPRIO TUTTE dal fascismo. Tutti condanniamo l'eccidio del quale SONO STATI TUTTI COINVOLTI e per il quale c'è da vergognarsi ma ora basta COMBATTERE I FANTASMI...dopo settant'anni... Visto e considerato che QUESTI BENEFIT piacciono a tutti". Ho evidenziato in maiuscolo idiozie talmente evidenti che non avrebbero neppure bisogno di una puntuale disamina (che altri hanno già fatto), perché sono insostenibili sul piano concettuale, oltre che storico:
- TUTTE le leggi che tutelano i lavoratori? Certo non le prime (anteriori al fascismo), né quelle varate nell'Italia repubblicana e più sostanziali;
- TUTTI COINVOLTI nell'eccidio? Chi? Tutti gli Italiani portano le stesse responsabilità? Magari per equiparare i caduti, carnefici e vittime?
- I FANTASMI non sono tali solo per i nostalgici e gli ignoranti galattici? Quelli che vogliono sminuire la gravità di parole, atti, gesti dei loro amici neofascisti lanciando loro una strizzatina d'occhio e sperando di recuperare qualche voto?
- I BENEFIT. Così adesso si chiamerebbero i DIRITTI dei lavoratori? Sono per caso diventati una graziosa concessione di qualche padrone?
Adesso mi chiedo: ma se si applicasse il rigore, la disciplina, il controllo, la precisione richiesti da una pratica sportiva ad alto livello anche all'esercizio di responsabilità politiche, quali conseguenze dovrebbe trarre da sé la neo assessora?
Davvero, in coscienza, una che parla e verosimilmente pensa così si ritiene adeguata a un compito pubblico?
E chi l'ha designata non prova almeno un poco di vergogna?
mercoledì 14 marzo 2018
Como: quale dialogo con chi non vuol sentire?
Ormai sono
innumerevoli i casi nei quali, rispetto all'amministrazione precedente,
si percepisce la profonda differenza di atteggiamento da parte di coloro
che si sono collocati con supponenza alla guida della città e che
respingono sistematicamente il dialogo. La consigliera Patrizia Lissi
ha appena subito un volgare attacco personale senza fondamento,
evidente dimostrazione del fastidio che provoca volendo approfondire le
ragioni delle manovre decise nel Palazzo senza confronto con i cittadini.
A parte la questione delle mense, con discutibile soluzione calata dall'alto, è di questi giorni la sconcertante decisione di respingere l'O.d.G. del cons. Gabriele Guarisco (PD), per risolvere il problema dei cittadini che vivono nella zona di Baraggia e che rimangono senza autobus. La maggioranza RESPINGE e poi, per bocca dell'ass. alla Mobilità e Trasporti Vincenzo Bella, dichiara: “La bocciatura dell’ordine del giorno non costituisce di certo un rigetto della proposta che è stata presentata", ecc. (???). Un'altra occasione di confronto costruttivo che viene perduta per arroganza. Ma approvare qualcosa proposto dall'opposizone, evidentemente, è peccato mortale per chi ha già la verità in tasca.
A parte la questione delle mense, con discutibile soluzione calata dall'alto, è di questi giorni la sconcertante decisione di respingere l'O.d.G. del cons. Gabriele Guarisco (PD), per risolvere il problema dei cittadini che vivono nella zona di Baraggia e che rimangono senza autobus. La maggioranza RESPINGE e poi, per bocca dell'ass. alla Mobilità e Trasporti Vincenzo Bella, dichiara: “La bocciatura dell’ordine del giorno non costituisce di certo un rigetto della proposta che è stata presentata", ecc. (???). Un'altra occasione di confronto costruttivo che viene perduta per arroganza. Ma approvare qualcosa proposto dall'opposizone, evidentemente, è peccato mortale per chi ha già la verità in tasca.
giovedì 8 marzo 2018
Como: amministrazione di centrodestra in stato confusionale
Leggo
oggi che Il Tribunale ha respinto il ricorso contro gli ex esponenti
della giunta di Palazzo Cernezzi e i tecnici indicati come possibili
responsabili dei problemi del viadotto dei Lavatoi.
Se è vero quel che viene riportato (fonte: ETV) che "non è possibile procedere contro ex assessori e dirigenti per i quali, eventuali responsabilità dovrebbero essere accertate dalla Corte dei Conti e non da un giudice ordinario", viene qualche dubbio sulla linearità e opportunità della condotta legale di un'Amministrazione che non saprebbe neppure dove indirizzare le istanze.
Inoltre il Tribunale ha condannato il Comune di Como anche a pagare 3.038 euro ciascuno alle controparti Gerosa, Molinari, Viola e Gilardoni per le spese legali.
Cioè più di 12.000 euro dei cittadini buttati per un'ipotesi oltretutto mal presentata. Chi ne risponde? In questo caso la Corte dei Conti non avrà nulla da osservare?
Come giustamente osserva Stefano Fanetti, "È l’ennesima riprova di un Comune in stato confusionale. La politica non sta riuscendo nel compito di mettere ordine". Sembra che debba anche mettere ordine nelle proprie idee: cosa un po' difficile, quando non si ha nessuna prospettiva di città e la linea finora mostrata sembra essere quella del tirare a campare, facendo il meno possibile per non scontentare nessuno e non attirarsi critiche.
Se è vero quel che viene riportato (fonte: ETV) che "non è possibile procedere contro ex assessori e dirigenti per i quali, eventuali responsabilità dovrebbero essere accertate dalla Corte dei Conti e non da un giudice ordinario", viene qualche dubbio sulla linearità e opportunità della condotta legale di un'Amministrazione che non saprebbe neppure dove indirizzare le istanze.
Inoltre il Tribunale ha condannato il Comune di Como anche a pagare 3.038 euro ciascuno alle controparti Gerosa, Molinari, Viola e Gilardoni per le spese legali.
Cioè più di 12.000 euro dei cittadini buttati per un'ipotesi oltretutto mal presentata. Chi ne risponde? In questo caso la Corte dei Conti non avrà nulla da osservare?
Come giustamente osserva Stefano Fanetti, "È l’ennesima riprova di un Comune in stato confusionale. La politica non sta riuscendo nel compito di mettere ordine". Sembra che debba anche mettere ordine nelle proprie idee: cosa un po' difficile, quando non si ha nessuna prospettiva di città e la linea finora mostrata sembra essere quella del tirare a campare, facendo il meno possibile per non scontentare nessuno e non attirarsi critiche.
giovedì 1 marzo 2018
Como: ancora "forti" contro i più deboli
Il Sindaco di centrodestra di Como conferma la posizione oltranzista dell'assessora della Lega e nega l'accesso notturno alla stazione a quei senzatetto che, per i motivi più vari, rifiutano di recarsi presso le strutture predisposte.
Non è solo un posizione ottusamente burocratica, con un sottofondo implicito di cattiveria gratuita tanto apprezzato dai propagandisti di segno leghista. Esplicitamente, sul quotidiano locale, Landriscina si scaglia invece contro i "benpensanti", come se gli avessero proposto di affittare un hotel o di accoglierli in sala consiliare, anziché, semplicemente, di aprire per pochi giorni le porte della stazione.
Qui si manifesta proprio l'inadeguatezza a un ruolo, quello di Sindaco, che richiede di farsi interprete del sentire comune della città. Che non è quello di esporre a rischi inutili delle vite umane in questi giorni di freddo eccezionale.
Non tema, verranno ricordati, lui e l'assessora, anche per questi atteggiamenti tanto regressivi quanto inconcludenti.
Non è solo un posizione ottusamente burocratica, con un sottofondo implicito di cattiveria gratuita tanto apprezzato dai propagandisti di segno leghista. Esplicitamente, sul quotidiano locale, Landriscina si scaglia invece contro i "benpensanti", come se gli avessero proposto di affittare un hotel o di accoglierli in sala consiliare, anziché, semplicemente, di aprire per pochi giorni le porte della stazione.
Qui si manifesta proprio l'inadeguatezza a un ruolo, quello di Sindaco, che richiede di farsi interprete del sentire comune della città. Che non è quello di esporre a rischi inutili delle vite umane in questi giorni di freddo eccezionale.
Non tema, verranno ricordati, lui e l'assessora, anche per questi atteggiamenti tanto regressivi quanto inconcludenti.
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martedì 16 gennaio 2018
Una pagina nera nella storia del Consiglio comunale di Como
Ieri sera, a Como,
è stata respinta da tutti i consiglieri comunali di maggioranza (con la
sola astensione del sindaco) la mozione che esprimeva, a nome della
cittadinanza, riprovazione e condanna per l’incursione skinhead del
novembre scorso che ha portato la città all'attenzione nazionale.
Un voto semplicemente inqualificabile, ma non senza motivazioni.
La logica è semplice, e va molto al di là del rifiuto del dialogo con le opposizioni, alle quali si sarebbero potuti tranquillamente proporre emendamenti per modificare la forma di qualche frase.
Votando NO a scatola chiusa invece si esprime la NON riprovazione a chi contraddice "i principi di solidarietà, non violenza, antirazzismo e antifascismo" richiamati nella mozione.
Diciamo che chi - in politica, nelle istituzioni, non al bar - manda segnali di questo tipo non è un ingenuo, ma vuole esprimere "messaggi" precisi a destinatari precisi. E non certo nel senso della garanzia della libertà di espressione. Se invece crede sia possibile lavarsene le mani nella maniera espressa dal voto di ieri, è anche inadeguato a una funzione di rappresentanza pubblica. Questa posizione, peggio che ambigua, è una vergogna ulteriore per la città, che già ha subito e subisce intimidazioni e aggressioni di stampo fascista.
La prossima volta che qualcuno di quei votanti volesse qualificarsi come liberale, spero compaia il fantasma di Totò a commentare con una sonora pernacchia.
Un voto semplicemente inqualificabile, ma non senza motivazioni.
La logica è semplice, e va molto al di là del rifiuto del dialogo con le opposizioni, alle quali si sarebbero potuti tranquillamente proporre emendamenti per modificare la forma di qualche frase.
Votando NO a scatola chiusa invece si esprime la NON riprovazione a chi contraddice "i principi di solidarietà, non violenza, antirazzismo e antifascismo" richiamati nella mozione.
Diciamo che chi - in politica, nelle istituzioni, non al bar - manda segnali di questo tipo non è un ingenuo, ma vuole esprimere "messaggi" precisi a destinatari precisi. E non certo nel senso della garanzia della libertà di espressione. Se invece crede sia possibile lavarsene le mani nella maniera espressa dal voto di ieri, è anche inadeguato a una funzione di rappresentanza pubblica. Questa posizione, peggio che ambigua, è una vergogna ulteriore per la città, che già ha subito e subisce intimidazioni e aggressioni di stampo fascista.
La prossima volta che qualcuno di quei votanti volesse qualificarsi come liberale, spero compaia il fantasma di Totò a commentare con una sonora pernacchia.
martedì 9 gennaio 2018
L'Euro come cartina di tornasole della malafede politica?
Il cosiddetto "candidato premier" - sì, è un titolo, anche se da operetta - dei M5S ci informa oggi che l’Euro, la moneta causa di tutti i mali dell'Italia, sulla quale lui e tanti altri demagoghi giuravano di voler chiamare il popolo al referendum, si può tenere.
Ma guarda. Non ci dicono che hanno cambiato opinione sull'argomento, il che equivarrebbe ad ammettere che prima sostenevano una tesi palesemente stupida e dannosa e si sono ricreduti. No, è solo che ora non è più "il momento per l’Italia di uscire dall’Euro perché l’asse franco-tedesco non è più così forte". Invece prima era sensato? Ci ritenete tutti idioti? Forse sì, vista la penosa figura di quell'altra parlamentare che pochi giorni or sono indiceva, nelle sue intenzioni, il referendum sull'abolizione della moneta comunitaria, per poi rifiutarsi di dire come avrebbe votato (perché "il voto è segreto", come no?).
Mi chiedo come una cialtronaggine così piramidale possa essere ancora presa sul serio da qualcuno. Soprattutto provenendo da un ex-movimento ormai normalizzatosi a partito, ma nel modo peggiore, dato che viene di fatto diretto da un vertice autoritario e privatistico che nessuno ha eletto dal basso, in termini mai visti nei decenni della storia della nostra democrazia. Altro che l'eguaglianza e la trasparenza invocate alle origini, ormai è evidente che siamo di fronte a una grossolana rappresentazione non priva di ambiguità potenzialmente pericolose. Una presa in giro da parte di qualunquisti che ogni volta rincorrono quelli che pensano essere gli umori del momento (vedi il dietrofront sullo ius soli) e che - per ora, con una comunicazione particolarmente mirata e grazie a una pletora di intervistatori acritici - tentano di mascherare una vistosa e diffusa incapacità.
Di ragionare, prima ancora che di governare.
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