lunedì 22 febbraio 2016
CoCoCo 2016-1: Sul Documento unico di programmazione del Comune di Como
Il documento oggetto
della nostra votazione è organico e ben redatto, com'è stato
ammesso nel corso di qualche intervento. È di per sé una smentita a
quanti dall'opposizione lamentano una
mancanza di visione.
Non manca la visione, forse è assente la “visionarietà”, la
volontà di stupire con effetti straordinari, che del resto le
condizioni concrete del nostro bilancio non consentirebbero; dunque
non è un libro dei sogni, ma la traduzione di una progettualità
seria e concreta.
Inoltre, ha dato modo
di ascoltare il consiglio e le proposte di integrazione, accolte in
buon numero; e anche così si smentisce quella comoda e pigra litania
della mancanza di ascolto e di confronto, che non vuol dire
accettazione passiva delle proposte, ma neppure rifiuto
pregiudiziale. In particolare, va dato atto che in molti casi i
pareri della giunta non si sono limitati ad una secca indicazione di
congruenza o meno con l'impianto generale del documento, ma hanno
confermato un atteggiamento di attenzione sia nel recepire proposte,
sia nel fornire ulteriori indicazioni che rendessero più
comprensibili i vari passaggi.
Il documento illustra
prospettive che possono essere criticate, ma che di certo sussistono
(non sono assenti) e sono in piena continuità con l'operato recente;
in effetti molte sono le realizzazioni in corso, e il documento è
anche l'attestazione del cammino fatto sin qui e della direzione che
si intraprende nell'immediato futuro. Tante, anche troppe in questo
dibattito sono state le critiche ingenerose, mosse da svegli e anche
da addormentati, ma la sostanza non cambia, poiché da anni sono a
senso unico: nulla va bene, nulla funziona, siete incapaci, andate a
casa… È una sistematica enfatizzazione delle difficoltà che si
incontrano, ma è comprensibile, nell'ottica dell'opposizione,
presentare gli eventuali intoppi dell'attività amministrativa come
degli insuccessi definitivi. Ma non è così, o comunque è un po'
presto per concluderlo. In una fase di passaggio vi sono infatti
traguardi divenuti più vicini, e altri purtroppo che si
allontanano. Il vostro giudizio non può essere considerato come
l'ultima parola, e non si è certo presentato come la sentenza di un
arbitro imparziale: si è infatti andati dal rilievo critico, che può
anche fungere da stimolo per migliorare l'azione di governo della
città, alla faziosità spinta e inconcludente, alla quale siamo del
resto abituati, e per la quale non può che esservi una sola
risposta: quella che, per un giudizio davvero equanime, la parola
passerà alla fine agli elettori.
Saranno loro a decidere
della competenza della giunta e a valutare quanto sarà stato fatto e
quanto rimarrà da fare. Gli stessi elettori potranno decidere come
giudicare la costante attenzione per le voci della spesa sociale,
l'impegno per la riqualificazione di aree cittadine, la ztl con le
sue ricadute sulla vivibilità degli spazi urbani, l'efficacia della
raccolta differenziata dei rifiuti, e tanti altri aspetti, tante cose
fatte e ancora da fare. Va tenuto in considerazione che molte delle
cose che in quest'aula vengono dipinte come fallimenti, non risultano
essere tali agli occhi di molti altri comaschi; e che alcune
dichiarazioni sulla totale incapacità di questa giunta sono
semplicemente fuori dal mondo: bike sharing, Villa Olmo, Trevitex,
PGT, ZTL, raccolta differenziata sono alcuni dei risultati
significativi che potranno non piacere a qualcuno, ma sono
altrettanti passi avanti per la città; per non dire dell'impresa di
tenere in piedi un bilancio nonostante i tagli enormi ai
trasferimenti che abbiamo dovuto subire, mantenendo una spesa sociale
di livello non inferiore e qualificata, in un momento di particolare
difficoltà per molti cittadini.
Perciò saranno i
cittadini e decideranno se concedere fiducia a chi non si è tirato
indietro di fronte a sfide terribilmente impegnative, o se preferire
chi mostra maggiore talento nelle chiacchiere vuote e ripetute,
nell'opposizione a prescindere, nell'invocare cavilli o magari nel
mimetizzarsi, per chi avesse condiviso la responsabilità del
dissesto che ci è stato lasciato in eredità.
Per il tempo che resta
alla conclusione del mandato, il presente documento vale perciò come
segno di un impegno che non è mai venuto meno e di una direzione che
ci sentiamo di sottoscrivere convintamente. Il voto è perciò
favorevole.