venerdì 24 luglio 2015
CoCoCo 2015-6 - Non è un bilancio di fine mandato: dichiarazione sul bilancio 2015
Anche il
bilancio di quest'anno, per il quale preannuncio la nostra
approvazione in sede di voto, risulta pesantemente condizionato dalle
ristrettezze congiunturali, con vari milioni in meno a disposizione
rispetto al documento del 2014. Il paziente lavoro della giunta,
sostenuto dall'azione degli uffici, ha permesso di ottimizzare il
rapporto tra le entrate e le uscite, nelle quali – ed è un punto
importante, spesso dimenticato nel dibattito – sono comunque
presenti investimenti in opere per circa 12 milioni (in reti, strade,
edilizia pubblica e verde). Il tema, dunque, è anche e soprattutto
quello di recuperare le risorse necessarie a far quadrare i conti.
Che si vada nella direzione giusta, è testimoniato dal fatto che una
quota significativa di queste deriva dalla riduzione delle spese per
il personale, in calo di quasi un milione (da 27milioni e mezzo si
scende a 26 milioni e 600mila euro).
Segno
della cura, dell'attenzione e dell'impegno con cui la Giunta e gli
uffici hanno lavorato è che si è intervenuti su tutti i settori
con tagli, certo, magari piccoli, ma mirati, assolutamente non con la
brutalità semplicistica dei tagli lineari, fino a comprendere anche
le manutenzioni e l'acquisto di beni di consumo (100mila euro in
meno). Inoltre va considerata con favore l'azione graduale di
estinzione dei debiti comunali: in questa linea, da tempo, non è
stato fatto nessun nuovo mutuo e si va riducendo il peso degli
interessi.
Segno
di un ragionamento ponderato – sofferto ma assolutamente
necessario, in questi tempi difficili per molti cittadini – è
stata l'assenza di riduzione della spese sociale (anzi) e quindi
dell'erogazione dei servizi. Come ha dichiarato il Sindaco Lucini, si
è lavorato puntigliosamente sui numeri e sui margini di sicurezza di
un bilancio forzatamente problematico. «Significa
che, se dovessero esserci emergenze o imprevisti nei prossimi mesi
dell'anno, saranno guai. Dobbiamo accontentarci di un livello
decente, con più fondi potremmo fare molto di più in termini di
manutenzioni e non solo. Per esempio, nel momento in cui si deve
stilare un nuovo bando non si inseriscono novità migliorative ma si
mantiene l'esistente. I servizi comunque sono salvi, abbiamo fatto in
modo di tenerli tutti. Nessun taglio sui rifiuti o sui trasporti, per
i servizi sociali c'è un milione e mezzo in più rispetto alla cifra
impegnata l'anno scorso».
Questo
fatto, almeno, è stato riconosciuto da più parti, e basterebbe a
replicare alle accuse di incapacità gestionale che con una certa
faciloneria sono state mosse dai vari critici che contiamo in
consiglio. Ribadiamolo: l'unico settore che in questo bilancio si
sottrae alle forbici e vede crescere in misura significativa le
risorse a disposizione rispetto al 2014 è quello sociale (da
22,2 milioni a 23,5).
Non
basta, certo, a stare tranquilli: siamo al limite estremo della
sostenibilità, giunti al quale, se dovessero rendersi necessari
ulteriori tagli, il Comune non potrà che diminuire i servizi per i
cittadini. Questo spiega l'opportunità dell'intervento del Sindaco
nei confronti del Governo: è paradossale che lo Stato ci dia mandato
di assicurare una pluralità di servizi indispensabili, e poi ci
sottragga, attraverso il perverso meccanismo del "fondo di
solidarietà" ben 11,3 milioni, addirittura 4 in più rispetto
al 2014.
Questo
non è un bilancio di fine mandato, espressione ad effetto che è
stata usata in alcuni casi dall'opposizione, ma è del tutto fuori
contesto, e non significa un bel niente.
Questo è
– invece – il bilancio di chi si è lanciato con coraggio in
mezzo alla corrente, e sta vivendo in prima persona tutte le
difficoltà quotidiane, tutte le piccole e grandi sfide, giorno dopo
giorno. È un'azione che ha già prodotto atti efficaci e
soluzioni, con il limite di non potere necessariamente fornire
tutte le risposte in tempi celeri. È vero, peraltro, che abbiamo
oltrepassato la metà di questa regata – il giro di boa – e si
avvicina il momento dello sforzo conclusivo, con un'accelerazione che
dovrà farsi costante, ma anche ben dosata e regolata, per
raggiungere la maggiore efficienza possibile in vista del traguardo.
Io questo
sforzo cospicuo lo vedo fare dai nostri amministratori. Esso
meriterebbe, l'ho già detto in altra occasione, una riconoscenza da
parte di noi cittadini, certo più nel senso etimologico del
“ri-conoscimento”, della consapevolezza, che non come
“consenso elettorale”, cosa di cui ci si deve preoccupare solo
fino a un certo punto, quando si lavora con la limpida coscienza di
fare tutto il possibile per il bene della città.
E non
dubito neppure che ciascuno dei consiglieri voglia operare in aula
con il preciso intento di lasciare la città migliore di come l'ha
trovata. Per quanto riguarda la maggioranza, che ha ricevuto il
mandato di determinare le scelte per il presente mandato in Consiglio
e nella Giunta, vedo il desiderio di fare sempre più e sempre
meglio. Di evitare gli errori ai quali inevitabilmente si è soggetti
durante il proprio operato. Errori, finora, comunque che scompaiono
di fronte alle ombre gigantesche di quelli passati, il cui peso, i
cui costi, sono ancora tuttora un ingombro pesante.
Il fatto
che ci siano visioni e scelte divergenti è del tutto normale, nella
dialettica tra maggioranza, che si assume l'onere del governo, ed
opposizione, che tende a rimarcare gli elementi critici, veri o
presunti, transitori o magari destinati a permanere, chissà. L'unico
giudizio che appare completamente propagandistico ed infondato – e
che tenta ovviamente di ritagliarsi una qualche credibilità con
l'appoggiarsi sulle mille difficoltà quotidiane dell'azione
amministrativa – è la mancanza di una visione progettuale. Esempio
principe quello della Ztl: di volta in volta, si è partiti troppo
presto, si è in ritardo di programmazione, si mettono troppi soldi,
si realizzano per gradi i vari tasselli “ma non è cosa da farsi
ora”, ecc. Ora, la visione può risultare errata dal punto di vista
di chi non condivide il nostro programma elettorale. Ma non la si può
dichiarare inesistente. La promozione della vocazione turistica di
Como è invece pienamente in atto con una pluralità variegata di
interventi, di cui proprio la Ztl rappresenta uno dei più
impegnativi; la quantità delle offerte culturali ne è un'altra
parte integrante. Si diceva che Como fosse una “città morta”:
bene, da qualche anno non è più così. Si imputa
all'amministrazione di fare disastri: ma l'afflusso turistico è in
costante aumento. La candidatura di Como a capitale della cultura
italiana è stata presentata con caratteri di piena credibilità. Ed
è troppo facile dire “bella forza”, facendo leva sull'orgoglio
comasco. Conta anche, e molto, il modo con cui si sanno valorizzare
le situazioni esistenti e le risorse a disposizione. Sono tutti
esempi di come la rappresentazione in negativo che viene data
dell'operato della giunta Lucini sia chiaramente mal calibrata. Del
resto, a che giova? Senza portare slancio, rinunciando a una visione
positiva, limitandosi a fare l'elenco delle pagliuzze che vediamo
(metaforicamente) negli occhi degli assessori, diverremo forse più
capaci di affrontare gli ostacoli? Come ho detto, non parlo delle
proposte costruttive che, senza stravolgere il bilancio, sono state
recepite dalla maggioranza. Parlo della serie di giudizi di parte e
delle profezie negative che si sono succedute nel dibattito, che non
vogliono riconoscere come molti dei problemi non siano affatto
ignorati, ma siano in realtà già in una fase di definizione. Quando
ci si mette mano, però, le scelte non si condividono. È legittimo,
ma è veramente utile alla città contrapporre a questo sforzo
organico di gestire al meglio le risorse sempre più ridotte, una
lettura tragica basata sulla (presunta) verità delle sventure che
attendono il nostro futuro prossimo?
La
risposta è che siamo ormai in campagna elettorale, e si vede, e si è
sentito in molte delle dichiarazioni che mi hanno preceduto. Più che
ribattere ad ogni singola accusa, allora, l'esortazione che rivolgo
agli assessori e al Sindaco che li coordina è di continuare a
lavorare senza scoraggiarsi, perché saranno questo lavoro e i
risultati che non mancano e non mancheranno ad essere valutati dai
cittadini, non le tante considerazioni di parte che abbiamo
ascoltato.