
Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)
domenica 10 maggio 2015
La politica che cambia le carte in tavola, che noia
Sconcertante. Così si potrebbe definire la lettura delle dichiarazioni
pubblicate venerdì 8 maggio sul “Corriere di Como” da parte di rappresentanti
dell’opposizione in merito all’area Ticosa. Nel teatrino della politica, non è
una novità: tecnicamente, si chiama “rivoltare la frittata” delle
responsabilità. Però le stupidaggini e le falsità sono sempre una mancanza di
rispetto nei confronti dei cittadini, e quindi tocca replicare alle accuse
ingiuste, infondate e strumentali.
In breve, si dice che “il PD” con “ricatti e ostruzionismo” ha fatto
crollare il valore dell’area. Qualcuno ignora che i prezzi variano nel tempo, e
che li fa il mercato, non le chiacchiere dei politicanti? Le fantasie
“ricattatorie” non sono fumo per mascherare l’incompetenza di chi governava
prima la città? E soprattutto, se il bene è “guasto” e privo in realtà di
valore a causa dell’amianto, la colpa è di chi lo sta rimettendo a posto,
oppure dell’incompetente che lo spacciava per buono e ha rifilato questa
ennesima rogna alla città?
Si propone una laurea honoris causa in economia.
Si aggiunge che bisognava fare “subito” un parcheggio a pagamento per
incassare, anziché spendere soldi per la bonifica. Peccato che le procedure, una
volta avviate, vadano completate, pena ulteriori sanzioni di cui la città non ha
bisogno. Oltretutto si sarebbe chiusa per sempre la porta alle prospettive di
riqualificazione dell’area a servizio della comunità, che ancora sembrano
aperte. Il parcheggio è l’ipotesi sensata, ma minimalista, che l’amministrazione
ha sempre avuto presente, ed è però un ripiego, che sancirebbe doppiamente la
dabbenaggine di chi avviò trionfalmente l’operazione Ticosa con fuochi
d’artificio e superficialità illimitata. Dovevate farlo allora, verrebbe da
dire, se era così semplice!
Si propone una laurea honoris causa in urbanistica.
Infine, sulle sempiterne accuse di “incapacità” all’amministrazione, è
comodo e falso affermare che si fosse assicurata, per le enormi magagne e lo
sfacelo che il centrodestra lasciò, una impossibile “soluzione immediata”.
Immediata, e costante, è stata però l’applicazione per affrontare i problemi e
costruire le soluzioni, anche se con le mani legate dai pesanti vincoli
normativi ereditati. I bilanci comunali, prosciugati dalle bonifiche, ne sanno
qualcosa. Grazie ancora, cari ex assessori!
Maghi e miracoli stanno da un’altra parte, e non dubitiamo che li vedremo
comparire a mazzi in campagna elettorale. L’amministrazione Lucini fa con
pazienza ogni sforzo, e lotta anche contro situazioni impreviste, per venire a
capo delle grandi ferite che altri hanno inferto a Como. Non abbiamo paura del
giudizio degli elettori, ma le persone sensate capiscono che i risultati, su
questi grandi temi, vanno valutati al termine del mandato. Per gli altri, più o
meno facinorosi, proponiamo una laurea honoris causa in futurologia.
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