Albrecht Dürer, Navis Stultorum (in S. Brant, Narrenschiff - 1497)

giovedì 21 ottobre 2010

CoCoCo3 - Stumenti per le imprese: intervento sulla delibera di indirizzo

1. Devo dire anzitutto che fa piacere leggere nelle premesse di questa delibera il riconoscimento inequivoco che il Paese si trova in una condizione di crisi profonda, mai verificatasi in precedenza. Si tratta infatti di una sensazione che mi sembrava di provare guardando ai dati di fatto, pur sentendomi sempre in errore, dato che il governo nella sua infinita saggezza l'aveva pervicacemente negata per mesi.
2. Non mi è stato viceversa possibile notare il dichiarato “deciso intervento dell'autorità governativa” che avrebbe “di fatto scongiurato situazioni pesantissime”. Personalmente, oltre al ripetuto tentativo di nascondere la polvere sotto il tappeto e alle continue dichiarazioni rassicuranti sul fatto di “non essere come la Grecia” (ma non l'avevo mai pensato), ho sperimentato solo una politica di tagli pesanti, orientati tra l'altro a lesinare risorse sul futuro del paese e delle giovani generazioni, come stiamo vedendo drammaticamente negli ambiti della scuola e della ricerca.
3. A parte le premesse più o meno efficaci, tuttavia, lo spirito della delibera appare pienamente condivisibile. In questa fase economica è senz'altro prioritario che le imprese possano ricevere pagamenti puntuali e facciano a loro volta fronte ai loro impegni, generando così una circolazione virtuosa di risorse sul territorio. Perciò appare opportuna ogni iniziativa in loro favore, che sottoscriviamo pienamente. Vi è semmai da meravigliarsi che questo documento di indirizzo, protocollato il 9 febbraio, sia stato posto in discussione solamente oggi, visto il suo evidente carattere di urgenza. Auspichiamo che questo non sia il segnale che tutto si risolverà in mere attestazioni verbali, senza ricadute pratiche per l'effettivo sostegno delle imprese.
4. Mi sia consentito di aggiungere che, dal punto di vista della correttezza che dovrebbe sempre caratterizzare l'operato della pubblica amministrazione, risulta del tutto inaccettabile che gli impegni di spesa assunti nei confronti dei fornitori vengano disattesi o dilazionati in tempi eccessivamente lunghi. Si genera così un danno diretto all'economia del paese, che è insieme una vergogna e uno scandalo, che scredita le isitituzioni e non può venire giustificato da alcun “patto di stabilità”, imposto da un governo oltretutto inadempiente nei suoi doveri di trasferimento agli enti locali. Comodo, scaricare sui Comuni il peso delle proprie proprie strategie demagogiche, per presentarsi sorridenti agli elettori a dichiarare di non aver messo le mani nelle loro tasche!
5. Ogni misura che attenui questo peso gravante sulle attività produttive è comunque opportuna. Per questo, sia pure nella sua parzialità, la presente delibera è un segnale che va accolto e e sostenuto, una volta chiarite alcune espressioni dubbie e rimosse le premesse inadeguate, con il nostro voto favorevole.